Dedicato a Gea....

Cara Gea, ieri sera, dopo aver fatto la tua incantevole conoscenza, rientrando a casa, ho aperto un libro ad una pagina evidentemente non a caso... Senti senti questa sincronicità che ti riguarda...e chissà quale messaggio evocherà in te e in ciascuno di noi questo racconto che appartiene al mito del popolo che tu ami e del quale hai sentito nostalgia.
"Il mito non appartiene alla mente razionale ma scaturisce dalla profondità del nostro essere...non fai a tempo a sognare che già inventi un mito." (J. Campbell)
La fuga magica
"La fuga è uno degli episodi favoriti dei racconti popolari, ove essa si sviluppa in molte forme vive ed incisive... Molto spesso, il fuggitivo, durante la fuga magica, dispone dietro di sé degli oggetti che ritardano gli inseguitori.
I Maori della Nuova Zelanda raccontano di un pescatore che un giorno ritornato a casa, scoperse che la moglie aveva ingoiato i loro due figli. La donna giaceva sul pavimento e si lamentava. Il marito le chiese cosa avesse ed ella rispose che si sentiva male. Le chiese allora dove fossero i bambini ed ella rispose che se n'erano andati. Ma l'uomo comprese che mentiva. Con il suo magico potere la costrinse a vomitare i figli, i quali uscirono dalla gola della moglie sani e salvi. Il pescatore aveva ormai paura della moglie e decise di fuggire con i bambini al più presto.
Quando l'orca uscì a prendere l'acqua, il marito, col suo magico potere, fece sì che il fiume si ritirasse sempre più davanti a lei, così che ella fu costretta a camminare a lungo. Poi, con una mimica appropriata, dette istruzioni alle capanne, ai rami degli alberi che crescevano vicino al villaggio, alle fogne ed al tempio vicino alla collina, perché rispondessero per lui a sua moglie quando sarebbe rientrata e lo avrebbe chiamato. Salì con i due figli sulla canoa e partì. La donna tornò a casa e, non trovando nessuno, cominciò a chiamare. le rispose per prima la fogna. La donna si avviò in quella direzione e chiamò di nuovo. Le risposero allora le case e, poi gli alberi. Uno dopo l'altro, le risposero tutti gli oggetti circostanti, ed ella corse, sempre più inquieta, in tutte le direzioni. Ben presto fu stanca e cominciò a disperarsi e a singhiozzare, ed infine comprese d'essere stata giocata. Si diresse velocemente verso il tempio in cima alla collina e cominciò a scrutare il mare, dove la canoa era oramai soltanto un puntino all'orizzonte." (L'eroe dai mille volti, Joseph Campbell)
PS: Personalmente, alla mia tenera età, ancora sogno che all'ultimo piano del palazzo in cui abitavo quando ero bambina (dove il tempo pare ancora soffermarsi in molti dei miei sogni) abita una strega che vuole mangiarmi...naturalmente, io fuggo...ma è proprio cattiva, una vera orca!

Commenti

  1. Ciao Carissima Preziosa Marina,
    penso che dietro quell'antica allora preziosa infantile memoria che si mostrava camuffata dietro tetre spoglie, invece si nascondeva e ancora c'è il tuo PERSONALE ANGELO DELLA PRESENZA che come un persona trainer spesso ti induce a superare i tuoi stessi ostacoli?

    dove il tempo pare ancora soffermarsi in molti dei miei sogni
    Carissima amica mia, cerca di ravvivare cercando di riportare alla memoria quei preziosi infantili sogni, la in quella simbolica rappresentazione c'è lo scopo ed il fine del tuo già tracciato sentiero di vita.

    La fuga magica, come tutti i racconti dei miti di questo mondo , va oltre l'immaginario perché socchiude la tragica/ironica trama dell'illusione della mente che agisce su tanti piani di consapevolezza. Come chiara ci appare il suo superficiale significato, ma nascosta è il perché il motivo di questo racconto, così molte cose che giudichiamo nell'apparenza in effetti sono assai celati perchè nascondono una scienza una conoscenza antica assai superiore per il nostro capire, nello stadio evolutivo in cui ci troviamo.

    Quando si parla di racconto, di fiaba, di parabole o di miti, c'è sempre una trama e un significato che va oltre le apparenze. Sono quelle verità che dopo riscopriamo nel confronto con altre cose, spesso basta solo una parola per essere CHIAVE DI VOLTA CHIARIFICATRICE. Proviamo ad immaginare se quella parole ORCA, MAGIA, uscirono dalla gola della moglie, etc. abbiano un significato ancor più profondo, quasi come se fossero vere in un mondo diverso dal nostro. Proviamo a capire quale chiave crittografica è stata usata per descrivere qualcosa, un evento o qualcosa che potrebbe coinvolgerci.

    Cara amica mia, scusami se parlo in questo modo, non ho niente da insegnare a nessuno, ma sono quesiti che spesso mi pongo e su questi vorrei sinergicamente con il raziocinio dell'intelletto poggiarle sul discriminante intuitivo cuore.

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  2. Ciao Marina,
    vedo che hai ripreso in modo impegnato....brava.

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  3. Raffaele,
    ciao, grazie sempre per il contributo che mi dai...come stai caro? Ci sarai al prossimo incontro che faremo?

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  4. SARAAAAAA!
    Grazie....sapessi ieri che incontro abbiamo fatto con il gruppo del blog del professor G. la Porta! Un incanto!!! Ci siamo incontrati a Piazza Campo de' Fiori sotto la statua di Giordano Bruno alle 17 (ieri 17 febbraio ricorreva il giorno del rogo della vergogna!)

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  5. Cara Marina,
    l'emozione non ha voce...ecco cosa penso del nostro incontro.
    Ricordi,tempo fa definii il tuo un blog iniziatico adesso leggendo questo post aggiungo profetico.
    Come sono arrivata in Nuova Zelanda..direi prendi il treno che passa.Così feci,salii su un aereo destinazione l'altra parte del mondo,la terra di mezzo,come una novella Ulisse 'bella di fama e di sventura' alla ricerca del mio se' alla scoperta del meraviglioso,di quella acqua di fiume straniero da cui attingere.
    Come ben dici,nulla e' a caso...come l'orchessa della storia ha ingoiato i suoi figli per poi vomitarli sani e salvi...il mito parla al mio cuore ferito da anni di bulimia,di buio e luce.
    Stavo aspettando un messaggio mia cara e cari amici,forse un messaggio proveniente da un popolo lontano con cui subito mi sono sentita affine.
    Marina sono sul cammino del mio destino,quel cammino inverso a cui tu e tutti noi aspiriamo e la mia anima in questo momento svestita si presenta ai vostri cuori.
    grazie come sempre
    gio

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  6. Gea,
    vorrei che tu chiedessi a tuo marito se (riguardo ai luoghi della sua infanzia) i cognomi Sapienza, Pagliarini, Contardi, e il nome GianPaolo (Jean Paul, l'Americano) gli dicono qualcosa. Un bacio.

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  7. Ciao Carissima Marina,
    Avrei un immenso piacere conoscerti insieme a tanti cari amici e a tanti care amiche. Come vorrei anche incontrare sia il Professore Gabriele insieme ad Archiati. Ma lo stupore più grande sarà quando rincontrerò Saint Germain a Roma. Ti ricordo che io abito in Sicilia, ma vediamo cosa si può fare, forse in occasione delle conferenze di Archiati.

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  8. Marina,ho chiesto a Valerio il mio attuale compagno e anche al mio ex marito con cui ero in new zealand ma entrambi mi hanno risposto di non avere ricordi legati a quei nomi.
    aspetto...
    gio

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  9. Raf,
    cosa vuol dire Saint Germain.
    SALUTI e volevo sapessi che ti abbiamo ricordato mercoledi.
    gio

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  10. Gea,
    il tuo compagno Valerio mi aveva detto di vedere in me un volto amiliare e poiché dove lui è cresciuto c'è un concentrato di gente a me nota...ho provato a comprendere.
    Bacioni.

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  11. grazie cara.
    poi ti scrivo sul post ultimo.
    pensiamoci...

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  12. Cara Gea è scritto nel mio destino incontrare Adamus Saint Gemain, il mio antico maestro spirituale dai tempi di Atlandite.
    Capisco che questo mio dire ti crea tanto turbamento e forse anche giusti dubbi sulla mia persona, ma è la verità nuda e cruda. Quella verità che mio figlio stesso mi ha già preannunciato. Comunque come ho già detto sarebbe belle incontraci in qualche modo. Forse, le conferenze di Archiati saranno il tramite.

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