C'est la vie...



Ieri, passeggiavo in un parco. Era tutto così bello intorno a me. Una pace. Mi pareva d'esser sola al mondo, che bellezza! Mi siedo, allora, su una panchina ed ecco che poco lontano appare un ragazzo in fuga, dietro di lui un coetaneo lo raggiunge e lo butta a terra, s'azzuffano, fitto fitto, sbraitando, poi, l'inseguitore strappa all'altro qualcosa dalle mani e, stranamente, i due si allontanano prendendo direzioni diverse...io mi ritrovo immersa nel silenzio. Una pace. Il vento tra le foglie degli alberi. Anche i raggi tiepidi del sole tra le foglie degli alberi. Prendo il mio libro, è un libro bellissimo. "Esiste un posto migliore di quello dove mi trovo per poter leggere in santa pace?", mi dico. Comincio a leggere, l'aria primaverile è piacevolissima ed ecco che una mosca comincia a ronzarmi intorno, non mi ero mai resa conto di quanto assordante possa essere il ronzio d'una mosca! Ha un puntino verde, non ho capito se è un occhio o un vezzo della natura, non resta mai abbastanza ferma perché io me ne possa avvedere. Ne arrivano altre... pare che sappiano che leggendo io abbasso la guardia: un vero assalto! Mi alzo: ci rinucio; alla lettura in santa pace intendo. Declino per il viale alberato verso il laghetto. Una coppietta si bacia su una panchina. Mi pare d'esser sola al mondo, che tristezza! Arrivo al laghetto, ho il pane duro per le papere con me. Comincio a gettare loro il cibo ma né le papere né gli adorabili anatroccoli riescono a raggiungerlo in tempo per mangiarlo: due gabbiani, anzi tre, no cinque, ma sono uno stormo!, si gettano letteralmente in picchiata sui bocconcini. "Che aggressività. Basta. Non gliene darò più. Che uccellaccio tremendo è il gabbiano!" Poco più avanti vedo un prato, è veramente bello ed invitante. I lilla. Le margheritine. Il verde. "Mi siederò a terra e mi godrò qualche minuto di tranquillità", mi dico. Mi accovaccio. Sto scomoda: il terreno è duro e l'erba è pungente. Stendo un foulard a terra: "Ecco, ora va meglio, è più confortevole". Mi distendo. Il verde degli alberi visto dal basso è ancora più verde, a contrasto com'è con l'azzurro intenso del cielo. Altissime nuvole di vento schiariscono, di tanto in tanto, l'Infinito che mi sovrasta. Sento la gravità fare aderire il mio corpo alla Terra, gelosamente. "Che bella, però, la Natura", mi dico, mentre un gatto randagio mi passa accanto con una lucertola in bocca dileguandosi poco distante dietro una siepe; io m'immedesimo per un attimo nella situazione della lucertola: è una sensazione terribile quella che provo. Ed ecco che vengo distratta da un gruppetto di alacri formiche che trasportano silenziosamente, per il mio udito, il corpo apparentemente senza vita di un povero vermiciattolo... Decido di tornare a casa: "Aprirò le finestre dotate di zanzariere e sprofondata nel mio candido divano bianco, con un sottofondo di musica classica, incenserò l'ambiente e, sorseggiando beatamente tiepido tè al limone, io leggerò finalmente il mio libro in santa pace!"

Commenti

  1. Ciao Marina mi sono un pò perso ma è sempre bello ritornare,il tuo post è molto bello e nel vederti seduta sul praticello ho provato per te un senso di tenerezza nel cuore,sai descrivere bene i particolari,e rapisci con quello che scrivi,bello anche il post sotto.
    Auguri per una serena Pasqua.
    Un bacio.

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  2. Grazie Achab,
    grazie per gli apprezzamenti e grazie per gli auguri di Pasqua che mi giungono mai come quest'anno graditi e che ricambio di cuore!
    Baci a te.

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  3. non ti è andata tanto bene quanto pare.... pero' la natura ti fa sembrare piu' vivo , piu' vero' dopo magari si torna a casa per dare un senso alla stanchezza.... un buo venerdi' Santo e a presto.

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  4. Ciao Marina,
    Buona Pasqua

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  5. Tantissimi auguri per una splendida Pasqua e... bentornata..

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  6. Fernando è la metafora della vita... Bacioni e Buona Pasqua a te.

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  7. Paolo,
    grazie e auguri a te, quale Paolo sei?

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  8. Buon Giorno Carissima Preziosa Marina,
    presumo che quel bell’albero l’hai messo apposta per attrarre la nostra attenzione di quella natura che danza con tutte le sue forme e su tanti equilibri che dall’esterno o richiamo l’attenzione dentro noi stessi.
    Non so se quello che hai detto sia vero, perché se così fosse c’è un bel messaggio da leggere fra le righe delle tue sensazioni. I libri servono solo per ampliare la visione, ma la vera via è quella che passa per il cuore, per i sentimenti e soprattutto per le VIBRAZIONI CHE CI PARLANO CON UN LIGUAGGIO BEN PRECISO che non è né intellettuale, né morale né di bene e neanche di male, ma la via del RISVEGLIO, la via della RIVOLUZIONE INTERIORE che va oltre “l’uomo macchina” che è il VERO ESSERE REALE. Partendo e trascendendo la meccanicità si arriva a quell’aspetto interiore, psicologico, superiore che va oltre l’ILLUSIONE DELLA MENTE. Questa si chiama RIVOLUZIONE INTERIORE che serve a risvegliare la DIVINA COSCIENZA che prigioniera vive nel corpo, schiava di un assurdo coercitivo sistema che ci usa come PILE, schiava da numerosi ego interiori (guna/eserciti/legioni/demoni), ma assai necessari per quella comprensione che passa per la vita pratica, per provare, per sperimentare per sentire, per osservare e capire, come svegliarci dal sonno indotto.

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