...ma che ambientino l'Olimpo!

Ares e Afrodite scoperti da Efesto

Della tresca tra Ares e Afrodite

Quel giorno Zeus stava fuori dalla grazia di Dio (ammesso che così si possa dire). Fin dalla mattina una tempesta spaventosa con tuoni, fulmini e nubifragi si era abbattuta su tutto il mondo Greco, dal "Regno delle Sette Isole" fino alle ultime anse dell'Ellesponto, seminando ovunque terrore e sgomento. Raffiche di 150 chilometri orari avevano imperversato in lungo e in largo sulla Grecia, estirpando la quasi totalità degli alberi. Poco prima dell'alba, Ermes era corso trafelato su e giù per l'Olimpo e aveva strappato gli Dei dai loro letti dorati: Zeus li voleva vedere tutti e subito.
"Ma che è successo?" chiese Dioniso mezzo intontito dal sonno (era uno di quelli che andavano a coricarsi tardi la sera...).
"Non ne ho la minima idea" rispose il messaggero divino.
Non è che Zeus fosse un despota, era solo un egoista gaudente, uno che cercava di vivere il più comodamente possibile. Per essere il Padre degli Dei, diciamolo pure, aveva un potere alquanto limitato: anche Lui era sottoposto, come tutti del resto, al Fato, unica autorità assoluta che imperasse sul mondo. Il suo hobby preferito erano le donne: nubili, sposate, mortali o immortali, andavano tutte bene a patto che fossero belle e formose, e non esitava a ricorrere ai trucchi più ignobili pur di raggiungere il suo scopo. Non a caso era soprannominato Teleios, l'Onnipotente, ovvero "Il Donatore del concepimento", nel senso che dove passava Lui dopo nove mesi nasceva un bambino. A elencare tutti gli stupri commessi dal "Nostro" non sarebbe possibile. L'unica copula regolare che gli si riconosce è quella che consumò con Era durante il viaggio di nozze: ebbe luogo a Samo e durò trecento anni (si dice senza interruzioni).
Leggendo i miti, ci si rende subito conto che i Greci concepirono gli Dei a loro immagine e somiglianza: li fecero invidiosi, prevaricatori, egoisti e vendicativi. Le Dee le immaginarono (se possibile) anche peggiori: in altre parole, più simili alle vaiasse napoletane (donne abitanti dei bassi) che non a simboli di umane virtù. Zeus in genere le sopportava, salvo poi arrabbiarsi come una bestia quando un giorno una di loro passava i limiti.
La prima a presentarsi al raduno fu Afrodite: la Dea dell'Amore si era appena alzata e aveva indossato un leggerissimo peplo di lino, lungo fino ai piedi, questa volta però aperto sul davanti, in modo che, oltre l'ombelico, le si potesse intravedere anche la cintura.
"Copriti!" Le intimò Zeus, e Afrodite capì immediatamente che quella non era la giornata giusta.
Subito dopo arrivarono gli altri Dei: chi di corsa, chi semivestito, chi non ancora in grado d'intendere e di volere. La voce che Lui ce l'avesse con una delle Dee aveva già fatto il giro dell'Olimpo. Tutti e in particolare le ninfe, si andarono a sedere sui gradini dell'anfiteatro a testa bassa. Perfino l'entratta di Efesto, che di solito provocava una ventata di ilarità per il suo modo buffo di camminare, quella mattina passò inosservata. Ognuno prese posto nella Valle delle Assemblee (una specie di sella di cavallo tra le due cime dell'Olimpo) e attese in silenzio che il Padre degli Dei manifestasse i motivi della sua collera.
"O progenie della Grande Madre," iniziò a dire Zeus, "vi ho fatto convocare in assemblea generale, per ricordarvi una volta per tutte chi è che comanda quassù nell'Olimpo. Tanto per essere chiari, io sono l'unico che è in grado di stabilire se un mortale è colpevole o no di un misfatto, e quindi anche l'unico a fissare la pena che questo mortale dovrà subire. Tutti gli altri, ove mai fossero stati offesi da qualcuno, al massimo potranno venirmelo a riferire, ed anche in quel caso sarò io, e io solo, a decidere il castigo. Ogni altra iniziativa, presa senza consultarmi, da oggi in poi verrà considerata un offesa fatta alla mia persona e, come tale, punita col massimo rigore."
Un mormorio seguì le parole di Zeus. Gli Dei si guardarono l'un l'altro: chi si era fatto giustizia da sé? E chi aveva scompigliato i disegni di Nepheleregetes, dell'Addensatore di Nubi?
"Ieri, nella piana di Troia," continuò Zeus, "Afrodite si è intromessa in modo indegno nella tenzone tra i Greci e i Troiani: ha interrotto un duello da me voluto per porre fine ad una guerra insensata e ha fatto di tutto per far morire il prode Menelao. Gli ha spuntato la lancia, gli ha rotto la spada in mille pezzi e, alla fine, quando il poveretto stava per prevalere, malgrado le angherie, gli ha sottratto il nemico dalle mani con il vecchio trucco della nebbia."
"Io non avrei mai osato fare queste cose," lo interrruppe Afrodite, alzandosi in piedi, "se non avessi visto con i miei occhi, Era ed Atena scendere in campo e schierarsi una alla destra e l'altra alla sinistra del figlio di Atreo. Chiedi tu stesso ad Atena se non è stata lei la prima a rallentare la lancia di Paride!"
"Se la lancia non fosse stata scagliata dal troiano, non l'avrei toccata," rintuzzò prontissima Atena, "ma dal momento che eri stata tu a dirigerne il corso, mi è sembrato giusto intevenire, se non altro per ristabilire l'equilibrio!"
"Zeus ha appena detto che giudica questa guerra insensata," puntualizzò Afrodite, " ma tu e quell'altra, che adesso finge di non sentire, volete per forza che continui. Se ieri non vi foste intromesse, a quest'ora la guerra sarebbe finita: Menelao avrebbe perso ed Elena sarebbe rimasta a Troia felice e contenta!"
"Io ti sento benissimo, o spudorata tra tutte le Dee." Tuonò Era, al massimo dello sdegno. "Anche se non mi sembra che tu abbia detto cose che valesse la pena di ascoltare!"
"Non basta avere le orecchie per sentire," gridò Afrodite, "altrimenti, anche le vacche potrebbero vantarsi di aver sentito!"
Il paragone con le vacche fece perdere ad Era l'ultimo residuo di self-control. La regina dell'Olimpo s'avventò contro la rivale con tutta la furia e ci volle tutta la forza di Eracle per bloccarla.
"Lo sai cosa sei? Sei la peggiore di tutte le pornai (prostitute di strada), che adesso mi odieranno solo per averle paragonate a te: loro, poverine, si vendono per fame, mentre tu, invece, ti dai via per niente, o per meglio dire, ti dai via per il solo gusto di sottrarre i mariti alle donne!"
"O nobile Era, perdonami se ti ho offesa!" La supplicava Afrodite, fingendosi pentita. "Ma non posso fare meno di ricordarti che, se un Dio cerca l'amore fuori del proprio talamo, è segno che la moglie non è più in grado di dargli alcuna emozione, e se non mi credi chiedilo a Zeus!"
Un fulmine accecante sovrastò l'alterco fra le Dee.
"Tacete, o femmine!" tuonò Zeus, a cui l'esempio del Dio che cercava l'amore fuori dalle mura della propria casa non piaceva affatto. "E tu Efesto, non ti vergogni di non riuscire a tenere a bada tua moglie?"
Efesto ebbe un sussulto, chiamato in causa quando meno se l'aspettava e colse l'occasione per elevare una garbata protesta.
"O Cronide (figlio di Crono), più volte ho cercato di farlo ma tu per primo non hai voluto darmi una mano. Una notte, se ben ricordi, la imprigionai in una rete di bronzo, mentre era a letto con Ares! E quale fu il castigo che tu, o mio Signore, le infligesti? Nessuno. E come difesero il mio onore gli Dei, quando mostrai loro gli amanti nudi, stretti nella stessa rete? Risero. Eppure li avevo sorpresi entrambi nel mio letto nuziale! Ora, dati i precedenti, non posso che rispondere: Questa, o Dei, è Afrodite. Lei è così come a voi piace che sia!"
Una risata, è il caso di dire, olimpica coprì le ultime parole di Efesto: l'episodio della rete di bronzo, infatti, veniva considerato da tutti l'evento più comico mai capitato da quelle parti. Ecco come lo raccontavano le malelingue dell'Olimpo.
Un giorno Momo disse ad Efesto: "Mi hanno riferito che tua moglie ti tradisce con Ares."
"Non è possibile," obiettò Efesto, "Afrodite odia la guerra, e Ares è addirittura il Dio della Guerra."
"Odia la guerra, ma ama il guerriero."
"Le tue sono solo maldicenze, o Momo: d'altra parte tutti sanno quante bugie vai dicendo in giro."
"Se non mi credi, fai finta di partire e sorveglia il tuo letto nuziale."
"Potrei anche crederti, ma dimmi: come fai a sapere che giacciono insieme quando io non ci sono?"
"Me lo ha detto Elio: lui ogni mattina attraversa il cielo con il carro del Sole e dall'alto scorge ogni cosa."
Il sospetto, si sa, è come un tarlo: una volta entrato nella mente di un uomo non ce la fa più a uscire ed Efesto, pur essendo un immortale, non era poi tanto diverso dai mortali. Dopo le parole di Momo no era più riuscito a prender sonno: Afrodite era molto bella e, per colmo di sventura, quell'energumeno di Ares era anche soprannominato "Il Dio del membro eretto". Un bel giorno, stanco di vivere nel dubbio, con l'aiuto delle sue assistenti meccaniche, costruì una rete di bronzo sottilissima, e nello stesso tempo indistruttibile, che infilò sotto le lenzuola del suo letto.
"Afrodite, amore mio," disse alla moglie "io vado a Lemno a terminare un carro meccanico per Zeus: non tornerò prima di domani sera."
Naturalmente, tornò nel pieno della notte e trovò Afrodite a letto col Dio della Guerra, tutti e due nudi, tutti e due impigliati nella tremenda rete di bronzo: lei in preda ad una crisi isterica e lui che minacciava sfraceli se non fosse stato liberato immediatamente. Il povero Efesto, prima di lasciarli andare, convocò l'assemblea generale degli Dei, in modo che tutti potessero constatare, de visu, fino a che punto gli fosse infedele la moglie.
Accettarono con entusiasmo l'invito solo i maschi, essendosi le Dee rifiutate di vedere la nudità di Ares.
Chiaramente, si trattò di una riunione quanto mai rumorosa: Apollo, ad esempio, non si fece sfuggire l'occasione per prendere in giro il giovane Ermes:
"Scommetto che pur di giacere con Afrodite, accetteresti di buon grado di finire in quella rete."
"Certo che accetterei!" Rispose arrossendo Ermes. "E se il buon Efesto non si opponesse, sarei disposto, sin da adesso, a prendere il posto dell'adirato Ares."
"Anch'io sarei grato d'infilarmi nella trappola." Confessò Poseidone. "Anzi, non riesco proprio a capire perché Ares ci tenga tanto ad essere liberato."
"Silenzio!" Urlò Efesto, che in quel momento non aveva alcuna voglia di scherzare. " Libererò Ares quando mi avrà dato tutto l'oro che a suo tempo versai a Zeus per sposare Afrodite. E Zeus, che è qui presente, faccia rispettare il patto!"
"Te lo do io l'oro!" Gridò Ermes, eccitatissimo.
"No, te lo do io!" Gridò Poseidone, ma per prudenza aggiunse, "Sempre che Zeus sia d'accordo."
Zeus, invece non si volle impicciare. Per lui Efesto era troppo brutto per meritare una donna bella come Afrodite: era giusto, quindi, che la poverina di tanto in tanto si prendesse qualche libertà. Tra l'altro, poco era mancato che anche lui finisse in quella stramaledetta rete.
Insomma, la sceneggiata si chiuse senza conseguenze per gli amanti e con una rassegnata accettazione da parte di Efesto. In seguito, Afrodite si concesse anche a Ermes e a Poseidone, per ringraziarli degli apprezzamenti fatti quel giorno: con il primo ebbe un figlio, metà uomo e metà donna, chiamato Ermafrodito, e con il secondo Erofilo ed Erodo, entrambi con un nome che, guarda caso, iniziava con "ero".
(Tratto da "Elena, Elena, Amore mio" di Luciano De Crescenzo)

Commenti

  1. .......DE CRESCENZO ,quando presentò il libro aRoma negli anni novanta,disse che questi "fattarielli"....non hanno mai avuto una fine o un evoluzione sia della dinamica che della cultura dell'amore.
    Io aggiungo " che nella vita ordinaria l'uomo considera come proprio essere,non il vero io, bensi il riflesso del vero io nel mondo fisico-sensibile"
    lo sò ,MARINA, che può essere un paradosso ,ma i greci avevano visto giusto..io no..e mi tocca ..viaggiare ok
    il viandante

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  2. Mi piace De Crescenzo quando scrive...

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  3. ...E SE LO SENTI PARLARE!
    QUANDO FU GIRATO A CASERTA "IL PAPOCCHIO" ERA UN FILM NEL FILM..SE SAPESSI COME ERA CHIAMATA "AFRODITE"!!!!!!!!!!!
    N.R.

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  4. Come era chiamata?
    Io l'ho incontrato ad una festa...

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  5. De Crescenzo, un grande che da ex anlista informatico IBM si è inoltrato nel sentiero del pensiero filosofico che si nasconde dietro la mitologia.

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  6. Raffaele,
    a me De crescenzo diverte molto.

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  7. Ho letto qualche libro di De Crescenzo, un modo curioso di far vedere e far capire la mitologia. Mi piace il film sul tempo/spazio che ha fatto De Crescenzo.

    Ma gli dei greci e romani, erano un pò irrazionali, o in un certo senso un pò sporcaccioni, ma alla fin fine rassomigliano agli esseri umani, per questo forse anche gli pscionalisti del passato li hanno presi in prestito per analizzare gli esseri umani.

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  8. Mary,
    sei sempre così attenta...grazie di esserci.

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  9. Carissimi,
    nessuno si è chiesto chi erano veramente questi mitologici DEI, dai sentimenti e dalle fatezze Umane? Leggete con attenzione il vecchio testamento e anche le tavole sumeriche è capirete.

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  10. ....per mary
    negli anni 90 .la psicanalisi ha fatto passi da giganti ,grazie ai miti ,ci sono testi che parlano chiaro,stoleggeno un libricino di 48 pagine,ci sono tutti i miti trattati in analisi....
    un saluto dal viandante

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  11. Afrodite si è intromessa in modo indegno nella tenzone tra i Greci e i Troiani: ha interrotto un duello da me voluto per porre fine ad una guerra insensata..è questo il destino di Afrodite..intrufolarsi per salvare ^_^
    Mi piace DeCrescenzo, Marinabella, nel '93 ho regalato "Il Dubbio" a mio marito...da ridere, sorridere ma quante verità celate ma evidenti ahahaha.
    I miti secondo me sono alla base di una conoscenza completa di un prender coscienza anche con l'imprevedibile e l'impossibile.
    Non li sostituisco alla religione, neanche glieli affianco..i miti sono magia, ed un pizzico di magia folle la mia anima la vuole..e non è peccato..non faccio nulla di male, mica confondo capre e cavoli ^_^
    Baci!

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  12. La mitologia la compresi molto meglio in alcuni settori, come nell'astronomia, quando agli inizi degli anni 90, quando l'inquinamento luminoso urbano era minore, spesso in estate a fine serata mi mettevo a guradare le costellazioni e immaginano le figure degli dei e le loro storie o nelle favole. Poi attraverso la psicoanalisi nella lettura dei libri, ecc. Invece in questi anni atraverso la poesia. Ma nella realtà quotidiana o nella cultura popolare la mitologia sembrava più come qualcosa di profano, credo per i "vizi e la troppa libertà" degli dei o perché erano l'opposto della religione.

    Ma secondo me la mitologia si abbina benissimo all'aspetto interiore, dell'anima e tutto il resto dell'uomo e della donna.

    Bisogna osservare la pittura del passato, in cui i pittori dipingevano il sacro e la mitologia.

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  13. Raffaele ha ragione sull'antico testamento.

    Pur conoscendolo, una volta lo volevo leggere dall'inizio alla fine, ma mi sono fermata, si abbinerebbe benissimo al mondo degli dei, non agli dei stessi, ma come vengono descritti i personaggi nei testi, si comportavano come gli dei. Anche per la moralità e tante cose che noi oggi non le accetteremo.

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  14. CALLIOPE,
    bisogna accettare volontariamente ANIMA per accettare l'Infinito. Credo.

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  15. MARY,
    sono d'accordissimo con te quando dici che la mitologia si abbina benissimo all'aspetto interiore. Questo è un cammino che io sto facendo da circa 10 anni. Ho pregato per tutta la vita ma arrivare all'orecchio di Dio è un lungo viaggio.
    Un bacio, amica mia dolce.

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  16. ROSARIO,
    è il libriccino con la dedica del Volpone?

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  17. Sò che molte persone nella propria vita quando sono alla ricerca del loro cammino interiore o spirituale prendono una direzione, attraverso i vari aspetti e tematiche cue ci possono essere, la maggior parte scelgono la religione nei diversi loro indirizzi, o per altre strade più negative.

    Tu sei la prima che conosco, che abbia scelto quasta via, meno male!!.

    Ma quando si sceglie una via il viaggio è difficile e sembra che non finisca mai....
    Io sono 18 anni che ho incominciato a viaggiare........

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  18. MARY,
    Mary, Mary...andiamo avanti...sempre!

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  19. ....BRAVA MARINA
    MARY AVANTI ,BISOGNA CRESCERE ....ANDIAMO
    IL VIANDANTE

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  20. Carissima Marina,

    ne avevo già parlato tempo fa citando gli Dei (i vigilantes – gli angeli caduti) , gli ELOHIM (provenienti da Nibiru) o il Dio BIBLICO (Marduk) ecc.

    In quel mio scritto dicevo:

    Un giorno dei prodi guerrieri chiesero al grandioso maestro, al grandioso mago Merlino quale fosse il dono, la virtù più grande, per un nobile cavaliere. Il coraggio e la lealtà di parlare, di battersi e anche di morire per la verità e la libertà di chi è oppresso, ma aggiunse anche, che l’uomo nella sua natura, per quanto possa essere nobile di cuore, nel tempo, tende a SCORDARE. Questa dimenticanza è un’omissione è un radicato male che spesso è stato motivo di discordia e di ricaduta negli stessi errori passati che sono state cause di tenebrose, paurose e inimmaginabili guerre interstellari / intergalattiche. Intergalattiche? Interstellari?Leggete i Purana i Vedanta, l’antico testamento, la Divina Commedia, le Tavole Smeraldine, le tavole Sumeriche, i Vaimanika Shâstra, il libro di Enoch, il libro di Ezechiele e tantissimi testi antichi. Osservate le nuove scoperte archeologiche d’antichissimi geroglifici e grifi che in bassorilievo riportano aerei/razzi/astronavi e tantissime altre tracce del nostro passato e forse vi renderete conto di quanto effettivamente sia molta più atavica e antica, la vera storia assai celata di questa nostra sofferta umanità. I mitologici carri di fuoco, gli angeli di fuoco, il serpente piumato, il drago volante, l’aquila tonante, le nubi parlanti, il miracolo del sole e tante altre cose all’apparenza soprannaturali, non sono leggende non sono miracolose ma verità celate nel cuore di tanti.

    Immaginate oggi, di andare nella foresta amazzonica, e mentre state per accendere del fuoco con un semplice accendino, ad un tratto siete circondati da una selvaggia tribù indigena, alcuni vorrebbero mangiarvi vivo, altri fuggono, ma con grande stupore altri s’inchinano per adorarvi come un dio del fuoco? Capite il motivo?

    Se solo si capisse che non siamo soli nell’universo, perché la vita e l’intelligenza si manifestano ovunque, in tanti universi, in tante forme, in tante energie?


    Se solo si capisse che è come diceva il Buon ERMETE com’è sopra è sotto e che questo denota che c’è tanta analogia fra il micro e il macro universo, come tanta corrispondenza c’è fra le forze opposte, le forze del bene e del male che sono presenti su ogni piano della consapevolezza.

    Per analogia, per corrispondenza ciò che avviene nel macro cosmo, con un riflesso superiore avviene anche nel micro cosmo.Gli Dei, i nostri fratelli maggiori che vivono nelle altre dimensioni, devono continuamente equilibrare quelle forze opposte e molte volte, per una legge universale non possono interferire. Forze che possiedono una scienza, una tecnologia così avanzata, in avanti da milioni d’anni, da fare apparire la nostra come un semplice giocattolo animato da molle.Credetemi, tutta la nostra evoluzione scientifica e di pensiero deriva dai nostri lontani padri che sono venuti dalle stelle, che sono sempre presenti perché sono i nostri Fratelli Maggiori che tanto hanno a cuore le sorti dell’uomo. Quel uomo, che in un passato remotissimo è stato geneticamente plasmato modellato da esperti genisti provenienti dallo spazio che con grande amore ci hanno fatto alla loro immagine e somiglianza. Gli Dei MITOLOGICI, gli ELOHIM o il Dio BIBLICO sono loro che hanno ceduto una parte della loro essenza animica e spirituale all’uomo. Il fantoma, l’uomo pneumatico è una creazione degli Dei come l’automa è una creazione dell’Uomo.

    Affettuosamente
    Raffaele

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  22. Assai Carissima Marina,
    io so di non sapereSolo più tardi si può capire perché molte cose rimangono senza tempo immortalate nel nostro cuore. Solo più tardi si può comprendere perchè quel tanto ricercato tempo passato non poteva essere contenuto, mantenuto, ma riportato, ritrasmesso attraverso semplici suoni che con vibranti parole richiamano alla mente tanti remoti celati sentimenti.

    Necessarie Giovani Ataviche emozioni conservate nel cuore, mature meditate contemplazioni da riesumare dal cuore.Buon Fine Settimana Carissima Marina del Cuore.

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  23. RAFFAELE,
    insomma voglio dire che ti sei addentrato molto nella ricerca/studio di certi argomenti...e che sei molto dentro.
    Un bacione caro.

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  24. Quanto scopri che sei un entronauta del tuo stesso cuore allora tutto cambia nel tuo tormentato cuore.

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Sii educato,grazie e benvenuto.

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