Isola Eea...

Il promontorio al quale andavo incontro era magnetico, emergeva dal mare solitario, e l’osservatore, prima attratto e poi incantato dall’amenità della vista, avrebbe potuto facilmente scambiarlo per un’isola: …E sull’isola Eea sorgemmo, dove Circe, diva terribile, dal crespo crine e dal dolce canto, avea soggiorno.[1]
In realtà Eea è una penisola, la mia penisola incantata.
In realtà Eea è una penisola, la mia penisola incantata.
[1] Omero, anche detto il laedo di Chio: Odissea, Libro X.
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