Dei libri, della sete di conoscenza, della ricerca dell'Infinito e di come essa sia un bene e non un male...


"Alcuni oggetti vivono di vita propria" disse, "tutti quegli arnesi che i fratelli Arsenius ti insegnarono a costruire: teodoliti, astrolabi, armillari, sono le chiavi con le quali aprire i misteri della natura. I libri poi... Ah! Quanti ne avrò sfornati di libri, in questi anni? Più di chiunque altro, credo. E chi può dire che siano solo un oggetto di commercio? La mia Bibbia poliglotta solo una merce? No! Un grande ponte gettato attraverso i tempi in mezzo agli uomini, così me la immaginavo, così ho sempre immaginato i libri. Conversare con Giulio Cesare, Platone, Dante Alighieri: qualunque sia la sua condizione, nessun uomo è solo se tiene un libro in mano. Anzi, può scegliersi la migliore compagnia." Il maestro di Anversa tacque per riflettere e forse per riprendere fiato. "Io mi sono perso e mi sono ritrovato nei libri. Li ho odiati e li ho amati più degli esseri umani. Li ho pensati come opera di Dio e come opera del demonio."

"Perché opera di Dio?" Chiese Guillame timidamente.

"Dio ha parlato perché l'uomo scrivesse. Per quale altro motivo Egli sarebbe uscito dalla Sua perfetta solitudine? Voleva che l'uomo testimoniasse il Creato..." Platin battè lievemente il pugno sul letto per ribadire le proprie parole. "Tutto il Creato, e attingesse a ogni sua ricchezza. Oggi più che mai questo è possibile. La nostra arte lo ha consentito."

"Perché opera del demonio, allora?"

"La tentazione di Adamo: voler conquistare ciò che agli uomini è proibito conoscere. Per vanità, per ambizione o per semplice curiosità. Dice la Chiesa che questa è la radice del male, da qui nascono il dissenso e la rivolta. A volte, negli ultimi anni l'ho creduto anch'io. Troppe sofferenze. Meglio essere come un selvaggio delle Americhe, ho pensato anch'io, molto meglio non uscire dal nostro guscio animale. Ma la Chiesa sbaglia. Non vi è nulla che Dio abbia negato alla nostra conoscenza, o ci avrebbe fatti in altro modo. Se il sapere causa sofferenze è proprio perché siamo come Egli ci ha voluto, costretti a fuggire sempre in avanti, in cerca dell'infinito al quale ci avviciniamo senza raggiungerlo mai..."

("Il Libraio di Amsterdam", Amineh Pakravan)

Commenti

  1. il libro la grande
    terapia ,più libri più liberi
    .......e se si scrivessero?
    .......si vola !
    anima mudi a tutti
    quelli rapiti dall'incoscio è un solo cuore che batte

    ( simpatici qeui baci sul bolg sono per tutti?)
    ROSARIOO

    RispondiElimina
  2. Si sono proprio per tutti...
    Baci a te.

    RispondiElimina
  3. PLOTINO
    CONOSCERSI E' CONOSCENZA
    MARINA SEI
    NOESIS Di tutti noi
    ( dal greco pensierio indefinito ,più o meno lo tradotto cosi,infinito , in campo analitico signfica anche costellazione di psiche sù per giù)
    rosario

    RispondiElimina
  4. Tu sei una persona molto affettuosa Rosario. Molto.
    Marina

    RispondiElimina
  5. Esiste la biblioterapia che guarisce. Ne ho fatto un post,commentato dalla scrittrice del libro che parla dell'argomento...

    RispondiElimina
  6. Questa non la sapevo, STELLA. Come si chiama il post?

    RispondiElimina
  7. Grande Marina!
    Buona Domenica!Pinuccia

    RispondiElimina
  8. auguri scintillanti a voi donne
    e che con la vostra femminilità illuminate il crudele maschilsmo che irrompe nelle passioni
    a tutte le donne grazie di essere a questo mondo
    brillantanza nei vostri cuori
    il viandante dell'anima
    perdonateci se qualche volta vi abbiamo fatte delle ferite,noi uomini non abbiamo mai fatto tesoro dei vostri dolori
    grrazie di esistere

    RispondiElimina
  9. Ieri sera ho visto "Due partite" il film della Comencini.Dedico a tutte le Anime che passano di qua la frase di Rilke letta da una delle protagoniste:
    "Un giorno esisterà la fanciulla e la donna, il cui nome non significherà più soltanto un contrapposto al maschile, ma qualcosa per sé, qualcosa per cui non si penserà a completamento e confine, ma solo a vita reale: l'umanità femminile. Questo progresso trasformerà l'esperienza dell'amore, che ora è piena d'amore, la muterà dal fondo, la riplasmerà in una relazione da essere umano a essere umano, non più da maschio a femmina. E questo più umano amore somiglierà a quello che noi faticosamente prepariamo, all'amore che in questo consiste, che due solitudini si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda."
    Ancora buona domenica a tutti e tanti baci a Mariannachiara. Pinuccia

    RispondiElimina
  10. Una riflessione molto bella la tua Pinuccia. Volevo dirti c he in effetti io alle miei figlie ho messo due nomi Chiara ed Arianna, che non hanno corrispettivo al maschile: ci avevo pensato! Un bacione. Auguri.
    Marina

    RispondiElimina
  11. In effetti, Rosario, il maschilismo è radicato nella nostra società e condiziona, uomini e donne. I nostri discorsi, le nostre scelte, la mentalità è intrisa di maschilismo: io non lo sopporto, come non sopporterei il femminismo se fosse esso a dettar legge.
    Grazie per gli auguri ed auguri ad Anima che è in te.
    Marina

    RispondiElimina
  12. forse hai ragione ma in psche il femminile diventa l'equilibrio della psiche stessa
    il viandanta dell'anima

    RispondiElimina

Posta un commento

Sii educato,grazie e benvenuto.

Post più popolari