LA SANITÀ PSICHICA È UNA FINZIONE SOCIALE.

Mia figlia Chiara, autismo, vide questo pozzo in un chiostro a Siena ed esclamò: “Il buco profondo!”


 LA SANITÀ PSICHICA È UNA FINZIONE SOCIALE

Molte più persone di quante si immagina fanno uso di psicofarmaci per riuscire a sopportare, ad aderire a un reale imposto sempre sconfessato dalle storie personali e dalla storia collettiva. Altre fanno ricorso ad addiction fuori controllo, fino a scompensarsi. Altri nascono con funzionamenti diversi in senso lato. Non c’è cervello che sia uguale a un altro. La realtà percepita resta l’unica realtà per ciascuno. Altra cosa è la verità, una Legge sconosciuta che ci riguarda tutti. Ne consegue che il realista di ieri oggi non interessa a nessuno. L’unica realtà accettabile è quella che ciò che definiamo reale costituisce una percentuale esigua della verità alla quale una parte di ciascuno, insopprimibile, aderisce autonomamente partecipandone a tutto tondo. A volte ne sentiamo il richiamo, anche con quella terribile sensazione di vuoto dentro, e sappiamo che possiamo esservi precipitati. Persino coloro che si pregiano di vivere con i piedi per terra non potranno negare di esser circondati dalle acque e proiettati in uno spazio che non può essere stimato dalle nostre numerazioni, né dal nostro concetto di tempo. Tutto è metafora!, metafora di ciò di cui facciamo parte, che è una verità di cui siamo miriade, verità terribile e al contempo meravigliosa. 

Oltre 10 anni fa, a Ginevra, conobbi uno scienziato del CERN, il quale mi disse che noi percepiamo soltanto il 5% di quanto ci circonda e compenetra e che esiste una parte della materia che è oscura, una antimateria. La fisica quantistica si occupa di questi buchi 🕳️ profondi, di questi vuoti, che forse, essendo noi connessi giocoforza al Tutto, razionalmente, viviamo psichicamente come una vertigine improvvisa, che non è carenza, ma richiamo, eco d’altro che poi siamo sempre noi in relazione al tutto. Non tutto è spiegabile in termini squisitamente psicologici, né dalla clinica.

Siamo vissuti da forze ancestrali che ci illudiamo di potere controllare. Invece, nessuna interferenza preventiva è possibile in questo senso: il cervello è totalmente fuori controllo, connesso come è alla verità. Ciò, malgrado la nostra razionalità, l’Io guardiano onnipotente, non lo possa ammettere. Ciò, malgrado il riduzionismo medico scientifico, che tuttavia non dà allo stato attuale delle sue proprie conoscenze risposte sufficienti a queste menti in prima linea, quindi ribelli e incapaci, vissute come sono dalla verità, di mettere di volta in volta in scena 🎬 la propria parte richiesta dal mondo e dalle sovrastrutture culturali delle società che lo compongono, più o meno evolute dal punto di vista della libertà e della giustizia. 
Quanti e Psiche, perlopiù materia oscura, sono un mix esplosivo per l’ipocrisia che regge il nostro mondo. In potenza, siamo tutti mine vacanti.


In corsivo Elemire Zolla

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