Il barattolo degli appunti 📝 di viaggio 🧳


 Una volta a settimana vado alla seduta di psicoterapia. Il lavoro è profondo, sebbene concentrato in quattro incontri mensili. 

Spesso, con la terapeuta parliamo delle mie letture, di come i libri continuino a essere per me messaggeri misteriosi. I libri che ho letto sono tutti sottolineati e spesso imbottiti di post-it di appunti.

La dottoressa mi ha detto che anche lei sottolinea i libri e che quando uno scritto la rispecchia molto scrive un appunto su un bigliettino che arrotola e mette in un barattolo. Così, quando (in qualità di comune mortale) le capita di avere quei momenti critici in cui si avrebbe bisogno di un contatto esterno, di una qualche risorsa alla quale potere attingere per affrontare uno stato d’animo difficile, lei “si RIVOLGE” al barattolo e, stranamente, la pesca del bigliettino riposto lì dentro si rivela sempre una risposta a quel momento particolare … a questo punto, però, la dottoressa si è ricomposta e ci ha tenuto a precisare: - Magari sono io che lo voglio credere. -.

Ricordo che un mio professore universitario, Aldo Carotenuto, altresì analista e autore, scrisse su un suo libro che a volte la razionalità non basta per affrontare i momenti difficili e che allora, più o meno consapevolmente, si fa ricorso all’irrazionalità, ad esempio, andando a consultare un mago o, peggio, rivolgendosi a uno psicologo! Era intenso il prof.

Ho dimenticato di dire alla terapeuta che se lei ha un barattolo 🫙 io ho una valigetta 💼 di appunti! 

Oggi la mia valigetta di appunti di viaggio la porterò in seduta! È un modo simpatico per ringraziare la dottoressa di avermi confidato della sua parte irrazionale, di come questa la aiuti, di avermi infine inviato via e-mail l’immagine del suo barattolo fotografato dentro la sua casa.



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