Tutta colpa del BUCO PROFONDO...

"Camminando verso casa, mi sentii smarrita in quel vuoto interiore soffocante nel quale, sempre più spesso, mi trovavo catapultata all’improvviso e che, come un buco nero, sembrava essere un vortice senza fine. A volte, capitava che quella sensazione mi sorprendesse perfino di notte, prendendo le sembianze oniriche d'un magma scuro, informe e dilagante..."
(La Penisola Incantata)


Ognuno di noi cerca di dare un senso al proprio vuoto, già, perché ognuno di noi si trova, prima o poi, a fare i conti con una soffocante sensazione di vuoto interiore. Quando io dico "ognuno di noi" mi riferisco a quelle persone che abbiano conservato un minimo di umanità e, quindi, di sensibilità.

Il mio vuoto è colmabile nell'unica maniera possibile per me e dovrò scoprire da solo quale sia.

Ad esempio, mia figlia Chiara, che come sapete è una ragazza autistica di 23 anni, chiama la sensazione di vuoto che la coglie all'improvviso Il Buco Profondo; inoltre, è molto interessante il fatto che Chiara parli dell'altezza/altitudine esprimendo il concetto per lei endogeno di Profondità dell'Altezza.


La sensazione di vuoto che, di solito, è accompagnata da vissuti poco gradevoli (tipo l'ansia, l'angoscia, la paura, la preoccupazione, l'irrequietezza, la sofferenza morale, finanche la disperazione), ho notato sulla base della mia esperienza personale che ha il merito di farci rendere conto del fatto che noi abbiamo un'interiorità o meglio una vita interiore. Potremo quindi definire Il Buco Profondo un tubo, apparentemente, senza fine dove la eco di richiami profondi si fa sentire a modo suo e non sempre con effetti piacevoli per noi. Vale a dire che ciò che è evidente e sotto gli occhi di tutti è che viviamo esteriormente compiendo azioni, operando scelte e formulando pensieri coscienti, mentre interiormente siamo vissuti inconsapevolmente dalla nostra esperienza quotidiana ed anche, molto probabilmente, da un tipo di esperienza più ancestrale che, a voler sentire gli adddetti ai lavori, pare essere la memoria fissa del nostro essere alla sua nascita, memoria che s'interfaccia e con l'esperienza esteriore e con i vissuti interiori di quell'esperienza e con la nostra personalità in continua evoluzione. Insomma, pare proprio che non nasciamo così sprovveduti come si direbbe osservando un bambino ma che siamo, invece, esseri molto complessi, da subito.

Siamo antichi come l'Universo...

Fin qui niente di nuovo: credo, anzi mi auguro, che chi segue un blog come questo abbia in qualche modo accettato di suo, almeno in parte, l'idea dell'esistenza del proprio Inconscio, ovvero della parte sconosciuta del proprio essere. Invece, la faccenda si fa interessante e soggettiva, sottolineo soggettiva, quando qualcuno decide d'intraprendere il famoso Viaggio all'Inverso, al quale, ogni tanto, io faccio riferimento alludendo ad un tacquino di appunti di bordo che tengo da circa 5 anni a questa parte... Il Viaggio all'Inverso per me non è solamente inteso come viaggio all'interno di sé stessi ma anche, anzi soprattutto, come viaggio contro corrente, quindi ribadisco, soggettivo, personale. E credo che sia giunto il momento di dire la mia fino in fondo al riguardo.

Quando ci s'incammina sui sentieri di Anima, i percorsi soggettivi/personali non sempre possono convergere ed essere simili tra di loro, anzi, tranne momenti di condivisione, di confronto e di conforto, il viaggio verso la ricerca della parte profonda di sé stessi è, sicuramente, un viaggio in solitudine e per dare un immagine suggestiva del Cercatore di Anima, lo si può immaginare in un luogo oscuro, indefinito ed inquietante, con una lanterna in mano per non inciampare. Io ritengo che la lanterna possa rappresentare la nostra capacità di far luce con le nostre idee ed intuizioni dentro noi stessi ma anche la possibilità che abbiamo d'essere al contempo illuminati dall'ispirazione, che di per sé è un concetto trascendente.

La mappa del nostro Viaggio all'Inverso non ce la può dare nessuno: è segreta ed unica come ciascuno di noi, del resto. Essa, per quelli che come me ritengono che esista, è un sentiero tracciato dentro di noi, sentiero prestabilito. Il Viaggio all'Inverso per me è cominciato quando è accaduto quel qualcosa che mi ha fatto deviare dal sentiero stabilito dal mondo verso quello destinato...ed è stato un salto nel buio! Ma non è detto che quel qualcosa sia la cosa giusta per gli altri, perché come ho detto all'inizio: Il mio vuoto è colmabile nell'unica maniera possibile per me e dovrò scoprire da solo quale sia ... solo come un Eremita.

Abbiamo spesso parlato anche di sincronicità, di coincidenze che, a volte, ci sembrano essere miracolose. Nella mia personale esperienza/visione le coincidenze sono una sorta di segnalazioni, importantissime, nel cammino di Anima, perché consentono di comprendere se ci si trovi sulla strada giusta.

Però, ribadisco che per me sono la capacità riflessiva, l'immaginazione e l'intento inflessibile a percorrere una strada dell'amore, le componenti fondamentali per intraprendere Il Viaggio all'Inverso: esse ci aiutano a guardare dentro noi stessi, ci inducono a porci domande... e quando ci poniano le vere domande, ecco che arrivano le vere risposte.

Proprio perché è un viaggio soggettivo/personale, Il Viaggio all'Inverso non è mai una gara a chi arriva per primo, anzi la competizione va abolita: siamo anime e quando si parla in termini di Anima non ci sono né vinti né vincitori.
Buon Viaggio quindi ... e alla prossima oasi alla quale ristorarci e dissetarci con la condivisione!

Commenti

  1. Buongiorno mia cara..
    sono perfettamente d'accordo con te.

    La condivisione di alcuni argomenti è quell'espandersi di un viaggio eremitico che ognuno di noi, anima, intraprende.

    Ho iniziato a guardarmi dentro, camminandomi, qualche anno fa..due tre forse ma quella lanterna sai che ogni tanto mi si spegneva e rimanevo ferma, vagavo e nel buio quasi mi ritrovavo al punto di partenza.

    Anima in un labirinto..ecco come mi sentivo ed ancora oggi mi sento, con la differenza che la lanterna riesco (anche se con fatica)a tenerla accesa.

    Chi è Anima capisce quando e quanto duro e faticoso sia il viaggio ma se mi permetti..su una cosa non sono concorde su questo post...sul titolo.
    tutta colpa del buco profondo??
    La mia anima mi ha suggerito invece..dopo averti letto..Tutto merito del buco profondo.

    Senza provare il vuoto, con o senza consapevolezza, non potrei mai pensare di colmarlo nel viaggio.
    E mascalzoncello..ogni tanto ricompare, quasi lo facesse apposta per non farmi scordare la via da seguire.

    Se per Chiara il vuoto che la coglie improvvisamente lei lo chiama Buco profondo, è un bene che lo veda in una dimesione verticale e non orizzontale sentendone la profondità dell'Altezza.
    E come se volesse farci capire che il viaggio è tutto in salita ma non per questo non distende l'anima verso orizzonti infiniti.

    Oh mia cara, purtroppo io non ho tutte quelle conoscenze cognitive, letterarie che possano integrare la mia anima quando parla...però una cosa è certa..i libri per me vengono dopo (quasi per caso)quasi come delle coincidenze, delle integrazioni per approfodire ciò che Anima ha iniziato..da sola.

    Un bacio mia dea guerriera e buona settimana cara triadebella.

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  2. CALLIOPE,
    perché non ti leggi il post sull'iniziazione?
    http://wwwlultimaquilareale.blogspot.com/2009/02/del-linguaggio-dei-simboli.html
    STRASMAC!

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  3. ciao marina,
    tutto quello che hai scritto io l'ho già vissuto, e come dici tu è soggettivo, io penso che oltre me chissà quante eprsone viviono le mie, le tue, quelle di altre situazioni e vissuti, ma che forse facciamo tutti lo steso cammino. Sui temi del vuoto, e di tutti quei stati d'animo connessi li ho vissuto e li vivo. Sul viaggio all'inverso "interiore", pure quello l'ho concepito.
    Tempo fa avevo comprato un libro "Lo strappo dell'anima", ma non l'ho letto ancora, l'ho solo sbirciato, che tratta della nascita e che da lì derivono molte cose. Anche ultimamente ho letto oarticoli o per esempio un film nuovo, di bratt pitt che tratta della vita all'inverso.
    In certe teorie psicanalitiche e spirituali, l'uomo dovrebbe fare o inconsapevolmente lo fa il viaggio all'inverso, cioé nel senso che con la morte incomincia la vita, ma se lo devo pensare dal punto di vista del mio Io, non è che lo condivide, poiché l'Io esteriore ha paura della morte.
    La sogettività però rende più consapevole la questione diversamente da una persona all'altra. Io credo che quelle persone che vivono in modo traumatico il proprio stato interiore o dell'anima è forse perché ha avuto un trauma e non lo ricorda.

    Io per esempio nel mio percorso ho percepito la mia vita prima della nascita, per cui ho potuto constatare le teorie di chi le ha studiate queste cose dal punto di vista scientifico.

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  4. MARY,
    sei una persona sensibile e trovo che ti stai di nuovo aprendo "al mondo dei segni", ovvero all'Universo, interiore esteriore. Ah, che gioia mi dai. E poi misei piaciuta particolarmente perché non giudichi ma conprendi...o perlomeno cerchi di farlo! Questa è l'aertura nei confronti dell'altro di cui parla anche Gesù quando dice Ama il prossimo tuo come te stesso...o Quel che non vuoi per te non fare agli altri.

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  5. CALLIOPE,
    sono andata anche io e ti ho scritto. Strabaci.

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  6. Marina, ti ho inviato mail.
    Calliope.

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  7. Che delizia ,sei stata bravissima, a tratti nel leggerlo mi hai commosso,questa è ANIMA, non ho parole....
    ho messo tutto in file,è una perla
    hai capito tutto
    complimenti complimenti
    è una grande soddisfazione per me ,da VIANDANTE che ogni giorno sto in contatto con tante persone,ma trovarne una come te è di una RARITA' che poche persone hanno la fortuna di incontrare
    complimenti complimenti complimenti
    almeno vale la pena di vivere
    invece del buco profondo, si poteva chiamarlo melma come lo chiamano.....
    i nostri amici
    il viandante

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  8. ma tu chiami Marina e non Modestina!
    il viandante

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  9. Smettila Rosario. Non sono modesta...

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  10. Cara Marina, hai scritto un trattato sull'inconscio,che tutti abbiamo e riconosciamo di avere.
    Non bisogna comunque lasciarsi spaventare, la ricerca della propria identità passa anche attraverso queste esperienze.

    Buona serata.

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  11. Ciao STELLA...grazie d'essere passata.

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  12. STELLA, volevo solo aggiungere che ognuno esprime quello che pensa in quel momento. Scrivo ciò su cui mi interrogo, magari, può risultare pesante ma so anche giocare e divertirmi, anczi, se dovessi dirti di me ti direi che sono stata sempre il buffone di corte in casa e che un po' buffoncella lo sono ancora. Mi dovresti vedere con le mie ragazze: che leggerezza. Ma è proprio Anima, il conoscere me stessa, il guardarmi dentro, il pormi domande impegnative che mi ha dato la leggerezza... la stessa che trovo nel tuo blog che vsito sempre tatno volentieri... ma questo mio blog nasce per una ragione diversa.
    Un bacio.

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  13. ...Da "Il Profeta".... Non dite "Ho trovato il sentiero dell'anima" Dite piuttosto"Sul mio sentiero ho incontrato l'anima in cammino".Perchè l'anima cammina in tutti i sentieri.L'anima non cammina sopra un filo, nè cresce come una canna.L'anima apre se stessa come un fiore di loto dagli innumerevoli petali.
    Gibran

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  14. UPUPA,
    questo verso di Gibran mi ha dato i brividi alla colonna vertebrale. Dice krenheider che i brividi sono lo spuntare delle penne di Anima o, come in questo caso, una divinità, uno spirito, ci hanno toccato! Lo spirito di Gibran è immortale. che profondità! Quella che si addice ad una persona piena di Anima, come lui.
    Grazie dal profondo. Grazie cara.

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  15. Grazie Marina,
    una lettura profonda...
    Un abbraccio
    Ornella

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  16. ORNELLA,
    gtazie a te per aver voluto lasciare una traccia. Viglio solo dirti che ti sono vicina come madre, tanto. Un caloroso abbraccio.

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  17. "Quando camminando facciamo il passo verso l'oscurità del non conosciuto, dobbiamo credere che accadrà una di queste due cose: ci sarà qualcosa di solido su cui appoggiare il piede, oppure ci verrà insegnato a volare".

    ciao Marina, hai descritto con chiarezza e sensibilità quello che si può definire anche "salto nel buio", quello che ogni Umano credo non sceglierebbe mai di sua propia volontà, forse perchè l'Umano è fragile e incline a
    distrarsi facilmente pur di trovar sollievo...il salto nel buio-vuoto lo si fa solo se costretti tra il muro alle spalle e il baratro avanti, e tutto di noi cerca vie laterali che non trova e l'unico percorso concesso è affrontare il vuoto-buio, lo sconosciuto.. E' in quel tempo che si inizia inconsapevolmente a germogliare le prime scintille di Anima, inizialmente fragili e debolmente illuminanti, ma quanto basta per intravedere un mondo interiore a cui prima
    facevamo meno caso se non per nulla e cio che all'inizio sembrava essere solo un male scopriamo condurci a significati piu profondi e benefici di quello che ci saremmo mai potuti immaginare.
    Credo di aver capito che del resto anche il "male" è un bene, se non esistesse come si potrebbe discernere?
    Come dice Calliope, quella laterna oggi riesco anche se con fatica a tenerla accesa e sono grato che le sofferenze mi abbiano reso l' Anima di cui ero quasi totalmente inconsapevole.
    un abbraccio..mi sembra di capire che sei una bellissima persona

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  18. FALCO,
    non lo so se sono una bella persona...però sto provando a stare nella mia situazione con amore, ovvero a percorrere volontariamente una via dell'amore.
    Sei caro. Stavo pensando a quanto sia bello dialogare e ricevere affetto dagli altri. Credo che in fondo ognuno di noi abbia bisogno di essere accolto, ascoltato...ed io non faccio eccezione alla regola.
    Un abbraccio

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  20. Carissima Marina,
    vorrei rimarcare le tue giuste e sante parole con le sublimi riflessive parole dettate da ZARILLO in un suo dolce cantico l'errore più grande a cui l'uomo può credere mai è cercare lontano le cose che ha dentro di lui" Tutte le risposte sono dentro di noi, basta fermarsi, riflettere, contemplare e cercare di capire che come noi, altri nella storia passata, certi uomini, a volte anche non citati, sono stati propulsori, nel pensiero, nelle arti e nelle scienze nel loro tempo, per il loro tempo, oltre il loro tempo e per il prossimo.

    Su questo concetto nasce anche quel fiore, quel principio, quel aspetto nascosto, miracoloso e potente che è la preghiera interiore guaritrice, sanatrice e trasformatrice di tanti mali. La preghiera del cuore, scevra da ogni religione, di razza, di colore o ideali materialistici, fatta con semplice sentimento priva di mura priva di sudditanza, priva di devozione o di richieste di grazie ma, di virtù di quel dio dimenticato che è sempre stato in noi, dentro di noi, nel nostro tabernacolo, in unità con tutte le cose della manifestazione. (connessione non locale della quantica energetica) Certo questo comporta anche dei rischi ogni luce attira il suo complementare e solo con quella forza di coesione che è l'amore si riesce ad armonizzare ed ad esternare la forza del cuore.

    Quel sentiero già è stato scritto, in ogni particolare (neanche un capello che cade è lasciato al caso disse un giorno Gesù) con tante pagine, con caratteri invisibili sul libro della vita che solo i nostri angeli custodi (spiriti guida) conoscono e ogni tanto ci fanno deviare per quel destino, per quell’obiettivo, per quel fine che ci siamo imposti prima di discendere dai mondi spirituali.

    Per il vuoto interiore, la questione è complessa ma semplicisticamente la si può rapportare come liberare quella forza che ci permette di superare le nostre stesse paure.

    Cosa spinge l'essere per salire su una ripida tortuosa pericolosa montagna invalicabile?
    Quante conquiste sono state fatte da esseri assai coraggiosi, a volte solo animati da un forte spirito d'avventura.
    Ci vuole anche coraggio a valicare il muto che noi stessi ci siamo imposti o pian piano ci siamo costruiti per tanta debolezza, per tante paure. Ci vuole molto coraggio a rompere quelle catene esistenziali che ci trattengono prigionieri in un corruttibile corpo mortale per volare e poi ritornare in questo mondo con un’altra più ambia visione. (OBE volo in astrale, nella seconda iniziazione) Sono le illusioni dettate dalla mente, le paure, che bisogna superare per elevare l’essere oltre questo piano esistenziale ed assai materialistico.
    Spesso da ragazzi si era assai incoscienti per certe prove comparative con i nostri compagni di gioco. Oggi quelle prove ci sembrano ormai lontane ed impossibili perché la mente anche se ha aggiunto consapevolezza, ha costruito anche nuove barriere mentali. Un giorno Gesù ammoni i sui discepoli che allontanavano tanti chiassosi e assai tosti bimbi, dicendo che per entrare nei regni dei cieli bisogna essere come dei bambini? , se ci pensate è assai controversa questa grandiosa affermazione, ma dietro ogni parola del Maestro c’era anche tanta saggezza che bisognava ricercarla non solo con la mente , ma soprattutto con l’intuitivo amorevole proprio cuore.


    Chi ha orecchie per intendere intenda è quello che un giorno Gesù quel meraviglioso Maestro di luce, ha detto e dice a tanti. Per meglio farsi capire parlava con un linguaggio semplice, con parabole, con metafore, ma anche con tanto sottile simbolismo, perché sapeva che in mezzo a tanti, in quel tempo e oltre il suo tempo qualcuno più dotto, qualcuno più attento, avrebbe capito tante altre cose da quel nascosto linguaggio.

    Mi fermo qui carissima Marina, come vedi, per mancanza di tempo spesso copio da quello che il mio cuore ha contemplato è scritto in un modo assai sgrammaticato.

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  21. RAFFAELE,
    anche Plotino mi pare che esprimendo il concetto "Doppio" di Conoscenza dice che noi sappiamo senza sapere di sapere...insomma, il concetto è "mi sono guardato dentro, ho cercato dentro di me, mi sono fatto domande"...
    Un bacio e grazie sempre.

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