La poesia viene da divina ispirazione...

Platone
L'idea del poeta come ricettacolo dell'ispirazione divina è un concetto platonico che definisce il poeta e il musicista come posseduti dal divino: "...la Musa rende alcuni uomini degli ispirati e poi, per loro tramite, anche altri uomini hanno modo di provare il medesimo entusiasmo... i poeti di valore, non è assolutamente per effetto della loro arte, ma perché sono ispirati e posseduti da un dio che danno vita a tutti i loro bei poemi..." (Ione)




Ecco come parla la Bibbia dello Scriba e di tutti gli altri degnissimi mestieri umani:



38,24. LO SCRIBA RIFUGGE I LAVORI MANUALI.

La sapienza dello scriba viene dal tempo speso nell'ozio,
si diventa sapienti trascurando l'attività pratica.
Come penserà alla sapienza chi tiene l'aratro?
La sua preoccupazione è quella di un buon pungolo,
conduce i buoi e pensa al loro lavoro,
i suoi discorsi riguardano i figli delle vacche.
Applica il suo cuore a far solchi,
rimane insonne per il fieno delle giovenche.
Così è per ogni artigiano e costruttore,
sempre occupato di giorno e di notte:
chi esegue l'intaglio dei sigilli
mette tanta pazienza nel cambiare le forme;
applica il suo cuore per raffigurare le immagini,
finirà la sua opera perdendo il sonno,
Così il fabbro, posto vicino all'incudine,
è intento al lavoro del ferro.
Il lavoro del fuoco liquefà le sue carni,
mentre egli si accanisce al caldo del camino.
Il colpo del martello ribatte nel suo orecchio,
i suoi occhi sono fissi sul modello;
applicherà il suo cuore per finire le sue opere,
sarà insonne per realizzare un ornamento perfetto.
Così il ceramista seduto al suo lavoro,
gira con i suoi piedi la ruota,
si trova sempre preoccupato per la sua opera,
perché tutto il suo lavoro è soggetto al calcolo.
Col suo braccio modella l'argilla
e con i piedi e rammollisce la durezza,
applica il suo cuore per finire la lucidatura
e perde il sonno per pulire il forno.
Tutti costoro confidano nelle loro mani
e ciascuno è abile nel suo mestiere.
Senza di loro la città non può essere costruita,
nessuno può abitarvi o circolarvi.
Ma essi non sono ricercati per il consiglio del popolo,
e nell'assemblea non emergono;
sul seggio del giudice non siedono
e la disposizione della legge non comprendono.
Non dimostrano né cultura né conoscenza della legge,
e non sono perspicaci nei proverbi.
Ma essi assicurano il funzionamento del mondo
e nell'esercizio della loro arte c'è la loro preghiera. (Siracide)




39. ELOGIO DELLO SCRIBA


Differente è chi consacra sé stesso
a meditare la legge dell'Altissimo.
Ricerca la sapienza di tutti gli antichi
e si occupa delle profezie.
Conserva i detti degli uomini famosi
e penetra le complicazioni delle parabole.
Cerca il senso nascosto dei proverbi
ed è perspicace negli enigmi delle parabole.
In mezzo a grandi offrirà i suoi servizi
e sarà visto dinanzi ai governanti;
visiterà le terre dei popoli stranieri
per provare il bene e il male fra gli uomini.
Gli sta a cuore l'alzarsi presto
per il Signore che l'ha fatto;
davanti all'Altissimo farà la sua supplica,
aprirà la sua bocca nella preghiera,
implorerà per i suoi peccati.
Se il Signore grande lo vuole,
sarà riempito di spirito d'intelligenza;
effonderà le parole della sua sapienza
e nella preghiera ringrazierà il Signore.
E' disposto ad offrire consigli e conoscenza
e riflette sulle cose nascoste già apprese;
manifesta la dottrina imparata con lo studio
e va fiero della legge dell'alleanza del Signore.
Molti loderanno la sua intelligenza,
essa non sarà mai dimenticata;
la sua memria non sarà perduta
e il suo nome vivrà per tutte le generazioni.
I popoli parleranno della sua sapienza
e l'assemblea canterà la sua lode.
se vive a lungo lascerà, più che mille, un nome,
e se muore, quanto ha fatto è sufficiente.
(Siracide)



Circa sei anni fa, andai alla conferenza stampa per la presentazione di un libro di uno dei più famosi scrittori americani contemporanei: James Ellroy, un folle. Ad un certo punto qualcuno gli chiese un consiglio su come diventare uno scrittore e lui gli rispose così: "Amico, frena: o sei uno scrittore o non lo sei... e se tu lo sei, sai da solo d'esserlo..."

Commenti

  1. Della serie ""non abbiamo bisogno di nessuno che ci dica se siamo non siamo creativi nello scrivere"""
    Mi piace questa risposta del folle..che tanto folle non è ^_^
    Chi scrive sa perchè, come e cosa scrive...ma mi sa che a volte quell'indelebile inchiostro di anima sia a molti invisibile....o meglio è così visibile che vorrebbero annientarlo, disprezzandolo.

    Siracide mi ha "descritta" in entrambi i brani..forgerò perle di parole oltre che fare lavori manuali ^_^

    Bonsoir Madame Enchante, bisou triade

    RispondiElimina
  2. CALLIOPE,
    sei una persona con una sensibilità ed una pulizia straordinarie. Sono contenta che tu ci sia.
    MarinAriannaChiara

    RispondiElimina
  3. Anche io sono contenta che Ci Siamo...

    RispondiElimina
  4. Vado ad apparecchiare che reclamano..oltre che anima anche corpo vuole il suo nutrimento ^_^

    RispondiElimina
  5. E devo dire che oggi è stata una ricca giornata..da pranzo luculliano per anima...da mattina a sera :)))
    ciao belle.

    RispondiElimina
  6. sono crido di anima,è bellissimo il tuo blog
    in italia c'era un uomo colto Benedetto Croce che diceva " FINO A DIOCIOTTO ANNI SI SCRIVONO POESIE,DOPO I DICiOTTO O SI SMETTE O SI DIVENTA POETI"
    e qui dentro siete tutti poeti
    un bacione a tutti
    Grido di anima

    RispondiElimina
  7. Buonanotte Calliope e buonanotte Anonimo.

    RispondiElimina
  8. Sai da solo di esserlo...non so!
    Devo pensarci, non ne sono convinta.
    A me danno della "poetessa" ... mah..Tanta perplessità.Non per sminuire le opinioni altrui ovviamente.
    :)
    Buona notte Marina!

    RispondiElimina
  9. L'anno scorso mi avevano invitato ad una presentazione di un libro di un poeta argentino, nel farmi mettere l'autografo sul libro ho cercato di dirgli qualcosa, ma la tensione era molta, "I potenti" erano così contenti di aver organizzato quell'incontro, cui mi avevano invitato, cui mi considerano una poetessa, ma per me era quasi un trauma, constatando che fare il poeta e ben diverso dall'esserlo, oltremodo quando non c'è il filo conduttore della comunicazione poetica e interiore, non c'è serenità nel viver equeste emozioni. Nel frattempo pensavo ai miei poeti preferiti, morti da un pezzo, che mi sconfussolavano l'anima dalle emozioni.

    Io che ho a che fare con molti poeti e artisti comuni come me, si può dire che non ne ho visto o sentito mai uno che avesse l'ispirazione divina, e sentirlo come un vero poeta,ed io sono al loro stesso livello.

    Le cose migliori che ho scritto sono state quelle a sfondo spirituale, che alla fine non si fanno leggere mai a nessuno.

    RispondiElimina
  10. quello che ha scritto siracide è proprio vero, chi scrive o meglio che evolve nella saggezza, non ha tempo di fare cose manuali e materiali, poiché la sua vita sta proprio in quello che scrive e contempla, poi quando il "saggio" vive qusta sua contemplazione interiore e del pensiero, le cose materiali e il lavoro stesso, arrivano ad un livello di poco significato.

    RispondiElimina
  11. Da pochissimi giorni ho scoperto le poesie di Gibran, lui sì che era ispirato divinamente.

    Eppure molti anni fa avevo letto alcune cose ma non mi era piaciuto!!!

    RispondiElimina
  12. GUERNICA,
    allora non lo sei?
    Ellroy, voleva dire, che tolte le influenze egoiche, il vero scrittore sa di esserlo perché non può fare altro...

    RispondiElimina
  13. MARY,
    il fuoco dell'arte è "un'essenza", credo. Poi, a volte penso che alcuni autori dobbiamo essere pronti, interiormente intendo, per capirli. Ciao Tesoro melanconico e onesto.

    RispondiElimina
  14. Buon Giorno Carissima Marina,
    sulle sagge parole dell’assai cara Calliope il mio assai ribelle libero cuore dice "non abbiamo bisogno di nessuno che ci guida" perchè tutto è già stampigliato nel proprio cuore. OGNI MISTERO E’ RACCHIUSO GIA’ DENTRO IL PROPRIO CUORE.

    TUTTO NELL’UNIVERSO MANIFESTO E’ UNA CONTINUA ESPANSIONE, ma questa espansione richiede anche conoscenza che di conseguenza deve passare per la ricerca con quell'innata logica intuitiva per approdare a quella ricerca INTROSPETTIVA, INTERIORE attraverso l’amorevole CUORE. Se mangano questi requisiti quella conoscenza porta all’illusorio POTERE che è anche IGNORANZA da trasmutare sempre con tanto cuore.
    L’amorevole cuore non per forza deve essere mansueto come una pecora, anzi spesso deve essere un ribelle guerriero cuore perché quel DIO ASSAI DIMENTICATO NON VUOLE ESSERE LODATO, VENERATO, EVOCATO IMPLORATO, MA VUOL PARLARE ALLA PARI, CON UN PARI CON LO STESSO LINGUAGGIO DEL CUORE CON QUEL FIGLIOL PRODICO CHE E’ NEL SENTIERO DELLA CRESCITA SPIRITUALE CHE PASSA ATTRAVERSO INNUMEREVOLE PROVE LUNGO I NUMEROSI SENTIERI DI VITA IN QUESTO MONDO O IN ALTRI INFINITI MONDI DEI TANTI UNIVERSI.

    Affettuosamente
    Raffaele

    RispondiElimina
  15. RAFFAELE,
    sono d'accordo con te: l'essere spirituale è un RIBELLE.
    Che piacere sentirti.

    RispondiElimina
  16. UPUPA,
    vai di fretta: grazie di avermi pensato! A presto.

    RispondiElimina
  17. Non dico di non esserlo.
    Ma di soffrire poco delle influenze egoiche :)

    Sono piuttosto medesta.Ma non afflitta da falsa modestia...
    Essere uno scrittore è un privilegio.E' questo il motivo per cui non capisco perchè sia stato concesso a me.
    In effetti scrivere, qualunque cosa, occupa buona parte delle mie giornate..

    Incrocia le dita per me.
    Circa verso le 00.40...
    Ti dirò se ha funzionato :)

    RispondiElimina
  18. P.S. Mi permetto di linkarti.

    RispondiElimina
  19. OK GUERNICA, di qualsiasi cosa si tratti...scusa però se sono una schiappa informatica ma linkarti significa mandare sul blog un link?
    Baci.

    RispondiElimina

Posta un commento

Sii educato,grazie e benvenuto.

Post più popolari