Le donne, le ancelle di Iside, protette dalla Dea, sanno che nel loro intimo riposa la forza femminile e a Lei si affidano...


Ecco come Apuleio invoca Iside nell'Asino d'Oro.


Santa e perpetua salvatrice del genere umano,
tu che sei sempre larga di favori ai mortali,
largisci un dolce affetto di madre alle sventure dei miseri. [...]
Te onorano i celesti,
ti venerano gli Inferi,
tu fai roteare il mondo,
fai comparire il sole,
reggi l'universo,
calchi il Tartaro.
A te rispondono le stelle,
per te ritornano le stagioni,
giubilano i numi, servono gli elementi.

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