Della divinazione...


"E' la parola stessa a suggerirlo: divinare non vuol dire soltanto predire il futuro, ma poterlo fare per rivelazione divina (dal latino DIVINUS, Ispirato dalla divintà).........nelle culture antiche era scontato che la conoscenza di eventi passati ed anche futuri fosse ispirata dagli dei a coloro che avessero il privilegio di accoglierne il messaggio."
("Città Eterna, Città Occulta", Fulvia Cariglia, pag 39, Nuovi Misteri Oscar Mondadori)
"Quel divino avvertimento (già "indovino", "divino", così simili?!) mi dava l'occasione, direi m'imponeva, di introdurre una variante nei miei giorni."
("Un indovino mi disse", Tiziano Terzani, pag 10, Longanesi & Co.)
"Se il significato del Libro dei Mutamenti (I CHING) si potesse afferrare con facilità quest'opera non avrebbe bisogno di una prefazione........gli aspetti oscuri sono talmente tanti che si è diffusa tra gli studiosi occidentali una tendenza a liquidare quest'opera come una raccolta di formule magiche........l'I CHING.......quasi fosse una parte della natura, aspetta di essere scoperto. Non offre né fatti né potere, ma per chi desidera conoscere sé stesso e per chi ama la saggezza - se mai questa esiste - sembra essere il libro giusto. A una persona il suo spirito appare chiaro come il sole; ad un'altra, vago come il crepuscolo; a una terza, buio come la notte. Chi non lo trova di suo gusto non è tenuto a usarlo (l'oracolo), e chi vi si oppone non è obbligato ad accettarlo per vero. Vada questo libro per il mondo a beneficio di coloro che sanno discernerne il significato."
(Introduzione a I CHING, C. G. Jung, Zurigo 1949)
"... Divinare significa cogliere un evento, dunque soltanto una verità, prima del tempo i cui si mostrerà. Il tempo è apparenza, mentre la verità è apparenza che dice ciò che non è apparenza."
"...le carte non si lasciano mai completamente comprendere.......ogni messaggio simbolico è apparentemente oscuro.....: affinché arrivi solo a colui il quale è degno di riceverlo (perché iniziato, puro di cuore, perché ha compiuto un lavoro su sé stesso)...... I Tarocchi di Marsiglia sono dei veri e propri sistemi divinatori......"
("Dizionario dell'Inconscio e della Magia", Gabriele La Porta, Sperling & Kupfer)
"E’ dell’uomo assennato il ricordare e considerare le cose dette in sogno o nella veglia dalla natura divinatrice o ispirata, e il discernere col ragionamento tutte le immagini vedute..."
("Timeo", Platone.)
"Pilar Ternera emise una risata profonda....espansiva..... Non c'erano misteri nel cuore di un Buendia che le fossero impenetrabili, perché un secolo di cartomanzia e di esperienza le aveva insegnato che la storia della famiglia era un ingranaggio di ripetizioni irreparabili, una ruota giratoria che avrebbe continuato a ronzare fino all'eternità, se non fosse stato per il logorio progressivo e irrimediabile dell'asse."
("Cent'anni di solitudine" G. G. Marquez)
"...e, poi, c’era stato l’incontro con quella donna che, con la sua capacità di parlarti dei tuoi pensieri più intimi e di vedere nel futuro, m'aveva spinto a formulare domande alle forze dell’Universo...e le risposte arrivavano, eccome se arrivavano...e, poi, erano seguiti quei segni, quegli stimoli... Le cose andavano di solito in questo modo: io ero lì, come sempre immersa fino al collo nei miei problemi quotidiani, eppure, ecco che, come per miracolo, un susseguirsi di eventi non cercati, inaspettati ed imprevedibili avvenivano fuori e dentro di me, all’unisono. Indicazioni, conferme e risposte ai miei pensieri: un dialogo segreto che mi faceva sentire meno sola e dimenticata..."
"...In verità, nei tarocchi, i quali da sempre mi hanno affascinato con i loro mille e più simboli, l’Arcano Maggiore Il Matto raffigura proprio un poveraccio sorridente, che se ne va con un fagotto sulle spalle ed è un’immagine che rievoca sconsideratezza, impulsività, innocenza ed incuria. Forse, riflettendoci bene, un po’ matta lo ero, se non altro, ai loro occhi..."
("La penisola incantata")
"Apollo e la Sibilla", Cerrini, Gemaldegalerie, Berlino

Commenti

  1. Bellissimo post cara Marina..da leggere con attenzione per trovarne l'immedesimazione...

    Un bacio e buona giornata cuoricine.

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  2. Ciao Marina, ho letto i brani che hai pubblicato. Io che sono curiosa e voler sapere le cose che devono accadere o per risolvere i problemi della vita interiore, ho consulato varie cose (al di fuori dei maghi), ho letto libri sui tarocchi, i ching, lettura mano, oroscopo, sogni, ecc. Ma non credendo a queste cose non ho avuto nessun risultato (al di fuori dei sogni), invece con i psicologi e psichiatri ho avuto solo traumi. Invece secondo le mie esperienze ho visto solo risultati benefici sulla fede e l'inconscio, poiché secondo me quando una persona si trova in certe situazioni difficili della vita, se si entra in comunicazione con il proprio inconscio si può trovare la soluzione a quasi tutto. Ma ultimamente ho capito che anche altre entità o fenomeni o uqndo c'è irrazionalità nell'aria, certe cose cambiano.
    Per il fatto dei tarocchi, una mia sorella tempo li sapeva fare, diceva che quando li faceva gli veniva il mal di testa e non gli piaceva fare, ed anche a me non gli piaceva fare, io invece non ne capivo niente.

    Io sulla divinazione mi volevo informare sempre sull'amore che per combinazione non diceva mai niente di positivo!

    ciao da Maria

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  3. Sai, questo è un argomento particolare, Maria. Pensa alle fattucchiere...ma nello scrivere questo post, in realtà, io volevo sollevare una discussione sul discorso dell'irrazionale e del divino in senso esteso. Il punto è che la gente si avvicina alla divinazione per scopi bassissimi, di solito perché vuole manipolare il prossimo e, quindi, come scrive La Porta, l'oracolo si nasconde...l'oracolo non è per tutti Maria ma solo per chi ha un cuore puro.
    Per quanto riguarda la preghiera, quella non è mai fine a sé stessa, io ho pregato tutta una vita e lo dico per esperienza questo. Anche nella preghiera però occorre umiltà. La preghiera d'abbandono, di fiducia totale nella Bontà e nella Misericordia di Dio, quella sì che è gradita al Cielo.
    Marina

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  4. Ciao Marina,
    finalmente un pò di tempo per leggere con attenzione questo interessantissimo post che hai scritto. L'argomento ha mille sfaccettature ed uno di quelli che più mi affascina.
    Sull'irrazionale e il divino, un brano tutto da interpretare:
    "...La carta che venne poi, L'Imperatore, poteva riferirsi appunto a una profezia della strega del bosco: - Tu diventerai l'uomo più potente del mondo.
    Non c'era da meravigliarsi che il nostro alchimista si fosse montato la testa e avesse aspettato di giorno in giorno un cambiamento straordinario nel corso della sua vita. Questo evento doveva essere segnato nella carta seguente: e fu l'enigmatico arcano numero uno, Il Bagatto, in cui c'è chi riconosce un ciarlatano o mago intento ai suoi esercizi.
    Dunque il nostro eroe, alzando gli occhi dal suo tavolo s'era visto un mago seduto di fronte a lui, che manipolava i suoi alambicchi e le sue storte.
    - Chi siete? Che fate qui?
    - Guarda che cosa faccio -, aveva detto il mago indicandogli una boccia di vetro su un fornello.
    Lo sguardo abbagliato con cui il nostro commensale buttò lì un Sette di Denari non lasciava dubbi su ciò che egli aveva visto: lo splendore di tutte le miniere d'Oriente spalancate davanti a lui.
    - Tu puoi darmi il segreto dell'oro? - doveva aver chiesto al ciarlatano.
    La carta seguente era un Due di Denari, segno di uno scambio, - veniva da pensare, - d'una compravendita, un baratto.
    - Te lo vendo! - doveva aver ribattuto il visitatore sconosciuto.
    - Cosa vuoi in cambio?
    La risposta che tutti prevedevamo era: - L'anima! - ma non ne fummo sicuri fino a che il narratore non ebbe scoperto la nuova carta, ...e questa carta era Il Diavolo, cioè egli aveva riconosciuto nel ciarlatano il vecchio principe d'ogni mescolanza e ambiguità - così come noi ora riconoscevamo nel nostro commensale il dottor Faust.
    - L'anima! - aveva dunque risposto Mefistofele: un concetto che non può rappresentarsi altrimenti che con la figura di Psiche, giovinetta che rischiara col suo lume le tenebre, come si contempla nell'arcano La Stella. Il Cinque di Coppe che ci fu mostrato poi, poteva leggersi tanto come il segreto alchimistico che il Diavolo rivelava a Faust, quanto come un brindisi per concludere il patto...Ma potevamo pure intenderlo come un discorso sull'anima e sul corpo come vaso dell'anima (Una coppa delle cinque era dipinta di traverso, come fosse vuota).
    - Anima? - poteva aver risposto il nostro Faust. - E se io l'anima non l'avessi?
    Ma forse non era per un'anima individuale che si scomodava, Mefistofele. - Con l'oro costruirai una città, - diceva a Faust. - E' l'anima dell'intera città che io voglio in cambio.
    - Affare fatto.
    ...Ora restava da interpretare La Ruota della Fortuna, una delle immagini più complicate di tutto il gioco dei tarocchi. Poteva voler dire semplicemente che la fortuna s'era girata dalla parte di Faust, ma questa pareva una spiegazione troppo ovvia per il modo di raccontare dell'alchimista, sempre ellittico e allusivo. Era invece leggittimo supporre che il nostro dottore, impossessatosi del segreto diabolico, avesse concepito un progetto smisurato: trasformare in oro tutto il trasformabile. La ruota dell'Arcano Decimo rappresenterebbe allora letteralmente gli ingranaggi all'opera del Gran Mulino dell'Oro, il meccanismo gigantesco che avrebbe innalzato la Metropoli tutta quanta di Metallo Prezioso; e le figure umane di varia età che si vedevano spingere la ruota o ruotare erano lì ad indicare le folled'uomini che accorrevano a dar mano al progetto e dedicavano gli anni delle loro vite a far girare quegli ingranaggi giorno e notte...
    ...Ma il prezzo pattuito, quando sarebbe stato riscosso dal Bifido Contraente? Le due carte finali della storia erano già sul tavolo, disposte dal primo narratore: il Due di Spade e La Temperanza. Alle porte della città dell'Oro guardie armate sbarravano il passo a chiunque volesse entrare, per impedire l'accesso all'Esattore Piè Forcuto, sotto qualsiasi aspetto si presentasse. E anche se s'avvicinava una semplice fanciulla come quella dell'ultima carta, le guardie intimavano l'altolà.
    - Inutilmente chiudete le vostre porte, - questa era la risposta che ci si poteva attendere dalla portatrice d'acqua (La Temperanza), - io mi guardo bene dall'entrare in una Città che è tutta di metallo compatto. Noi abitatori del fluido visitiamo solo gli elementi che scorrono e si mescolano.
    Era una ninfa acquatica? Era una regina degli elfi dell'aria? Un angelo del fuoco liquido al centro della Terra? (Nella Ruota della Fortuna, a ben guardare, le metamorfosi bestiali forse erano solo un primo passo d'una regressione dell'umano al vegetale e al minerale).
    - Hai paura che le nostre anime caschino nelle mani del Diavolo? - avrebbero chiesto quelli della Città.
    - No: che non abbiate anima da dargli."
    (Tratto da "Il Castello dei destini incrociati" di I. Calvino).

    Quanti simboli racchiude questo racconto; che intreccio di umano e divino. L'uomo e la scelta, l'alchimia o la regressione, la vita e il suo scorrere o la cristallizzazione.

    Anche questo libro l'ho pescato nella mia libreria, ormai dimenticato, forse perchè quando lo lessi non ero pronta a coglierne i significati.

    Grazie al filo continuo ecco cosa sta uscendo fuori: continua interazione di "anime" e "scoperte di nuovi significati sepolti".

    Fragranza di opium...e incensi muschiati.
    Un caro saluto.

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  5. Elisa Strabuonagiornata,
    anche io ho letto questo piccolo libro,a nche io ce l'ho nella libreria. Stamattina in particolare mi ha colpito il cinque di coppe : coppa dell'anima...
    Grazie e grazie ancora.

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