Voglio concludere l'anno con la profondissima analisi di Carl Gustav Jung riguardo al cammino verso la consapevolezza dell'essere...ossia, circa il processo d'integrazione fra conscio e inconscio e il ruolo di Anima e della Coscienza in ciò.


"Ciò che importa veramente è saper distinguere tra la coscienza e i contenuti dell'inconscio. Ben più difficile, invece, è saper accettare il fatto stesso dell'autonomia dell'inconscio. Eppure, è proprio in questa accettazione che consiste la possibilità di dominarlo. Le ambiguità dell'anima - messaggero dell'inconscio - possono letteralmente annientare un uomo. [...] L'anima con i suoi messaggi può facilmente indurre un uomo a credere, ad esempio, d'essere un artista incompreso e di avere per questo diritto di trascurare la realtà grazie alla sua cosiddetta natura artistica.[...]
Alla resa dei conti il fattore decisivo è sempre la coscienza che è capace di intendere le manifestazioni dell'inconscio e prendere posizione di fronte ad esse.
Ma l'anima ha anche un aspetto positivo. E' lei che comunica le immagini dell'inconscio alla coscienza. Per decenni mi sono rivolto all'anima quando ho sentito che il mio comportamento emotivo era turbato e mi sentivo inquieto. Allora voleva dire che c'era qualcosa nell'inconscio e quindi chiedevo all'anima - Che c'è di nuovo adesso? Cosa vedi? Vorrei saperlo! - Dopo qualche resistenza regolarmente produceva un'immagine, e non appena questa compariva il senso di inquietudine e oppressione svaniva. Tutta l'energia delle mie emozioni si tramutava in curiosità e interesse per l'immagine, quindi ne parlavo con l'anima, poiché dovevo cercare d'intendere l'immagine come meglio potevo, proprio come nei sogni. Oggi non ho più bisogno di questi colloqui con l'anima perché non ho più tali emozioni, ma se ne avessi le tratterei allo stesso modo. Oggi ho diretta coscienza delle idee dell'anima perché ho imparato ad accogliere i contenuti dell'inconscio e a capirli. So come devo comportarmi verso le immagini interne; posso leggerne il significato direttamente nei miei sogni, e perciò non ho più bisogno di un intermediario.
[...] Mi resi conto che il linguaggio, per quanto accurato sia, non può sostituire la vita. Se cerca di sostituirlo, non solo la vita perde vigore, ma s'impoverisce esso stesso. Per liberarsi dalla tirannia degli impulsi dell'inconscio bisogna adempiere sia i propri obblighi intellettuali che quelli morali."
Tratto da "Ricordi, Sogni, Riflessioni"

Commenti

  1. Ciao Carisisma Preziosa Marina
    Oggi non ho più bisogno di questi colloqui con l'anima .....posso leggerne il significato direttamente nei miei sogni, e perciò non ho più bisogno di un intermediario.

    Da queste sole parole si possono trarre tantissime considerazioni, ma c'è di più di quello che diceva Gustav Jung perchè si entra nel capo prettamente spirituale e trascendentale.

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  2. Jung,
    è stato, mi sembrerebbe, un illuminato.
    Baci.

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  3. cara marina,questi obblighi intellettuali e morali di cui parla jung che sono diversi da individuo a individuo...prima vanno riconosciuti?
    cioe' cerco di spiegarmi,lui in pratica ci invita a non lasciarci andare in maniera passiva ai contenuti dell'inconscio che seppur necessitano di ascolto non debbono far si che la nostra quotidianita'ne sia impoverita.
    bacioni acqua Marina
    gea

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  4. Cia Gea,
    allora, diciamo che dobbiamo essere, come dire, "scafati" rispetto al mondo visibile ed invisibile. In realtà, Anima è un territorio sconosciuto, una terra straniera, lo stesso Jung, alla fine dei suoi anni, afferma di non sapere cosa sia esattamente Anima, che a volte si dimostra "ambigua"...
    Fare il viaggio all'interno di sé stessi è pericoloso: ci vuole Odisseo, curioso ma non così ingenuo da essere sprovveduto nel voler ascoltare il canto delle Sirene (si farà legare ben saldamente all'albero maestro della sua nave, tapperà gli orecchi dei suoi compagni e intimerà loro di non slegarlo per nessun motivo al mondo...e poi, sappiamo cosa accade ad Ulisse durante il suo ventennale peregrinare, in quanti pericoli incapperà, prima di poter far ritorno a casa.
    La vita reale è quel che è: dura e piena di pericoli come l'interiorità. Tuttavia, potrà accadere che, quella parte di te che sa (daimon) ti spinga verso il tuo talento: ad esempio potresti credere d'essere una grande artista e devi seguire questa "inquietudine", al patto che ciò non ti distragga dal fatto che prima di tutto, la ragione del cuore, ossia la via che conduce alla "redenzione", ti suggerisce che puoi "convertirti" solo accettando appieno il tuo fato, quindi, realizzare il tuo talento senza trascurare il fatto che la tua essenza incarna anche il ruolo di madre e di moglie, fatto che ti pone inequivocabilmente di fronte a obblighi morali e responsabilità affettive e di ordine pratico nei confronti di chi ti vive accanto.
    Chiaro?
    Anima fa la Sua parte e tu come Anima incarnata disponi di una Coscienza e fai la tua nella realizzazione della tua essenza all'interno della via del cuore.
    Per realizzare la propria essenza è necessaria l'impugnatura completa del Carattere: senza capricci né "svarioni".
    Ethos Anthropoi Daimon Eraclito)

    Strabacio e BUON 2011!!!!!

    PS:
    sul blog ci deve essere un post molto significativo sulle Sirene tratto da un brano di Aldo Carotenuto.

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