PAROLE di SAGGEZZA, da Platone.

In ogni luogo proclamerai, mandandolo a dire per mezzo di messaggeri e dicendolo tu ai presenti, che il piacere non è il primo bene da acquistare né il secondo, ma che il primo, in qualche modo, riguarda la misura, il misurato e conveniente, e tutto quanto di simile bisogna pensare che abbia la natura dell'eterno. Al secondo posto vengono il proporzionato e il bello, il compiuto e sufficiente, e tutto quanto appartiene alla medesima stirpe. Al terzo, poi, come afferma la mia divinazione, se tu ponessi intelligenza e pensiero, non ti allontaneresti molto dalla verità. Non porremo, dunque, quarte quelle cose che abbiamo stabilito appartenere all'anima sola - scienze, arti, opinioni dette rette -, non devono queste essere quarte dopo le prime tre, se è anche vero che sono affini al Bene più che al piacere? Quindi, dunque, quei piaceri che nella nostra definizione abbiamo posti come privi di sofferenza, chiamandoli "puri", in quanto appartengono all'anima sola, e che conseguono alcuni alle scienze, altri alle sensazioni. "Alla sesta generazione - dice Orfeo - ponete fine alla bellezza del canto"; e in effetti anche il nostro discorso rischia di rimanere fermo davanti al sesto giudizio.
Filebo 66 A.C.

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