CONTINGENZA

Seduta sul divano, d’un tratto,
la mia casa mi fu estranea:
cosa c’entravo io con tutto questo,
che ci facevo io qui, se
ero così distante?
Tutto m’era noto ed era mio, ma
io non appartenevo a me
a quel luogo e a quel momento, che
fuggì, come quel mio esser leggera,
sollevata da tutta la pesantezza
d’una vita impilata di cose e di ricordi,
che sapevo esser miei, ma

solo per una contingenza.


Roma 30/10/2107
Tratta da mia raccolta inedita #SOLENOTTURNO


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