Anima e natura divinatrice e rivelatrice.
Les anges
conversaient avec l’homme en telle forme
que Dieu permettait
et sous la figure
des animaux:
Eve donc, ne fut
point surprise d’entendre parler le serpent.
Jacques Benigne
Bossuet, Elevation à Dieux
La
cornacchia sul traliccio dell’alta tensione ripeté cra, cra. Chissà quante volte ero passata sotto un ramo sul quale
una cornacchia stava gracchiando; quella volta, però, ci feci caso. La mattina dopo, lessi che le
cornacchie nell’Immaginario sono istanze ctonie della psiche e che, quando non le
vedi mangiare carogne sui cigli delle strade ma ti richiamano l’attenzione
dall’alto, il loro cra cra è un buon messaggio
che desta in noi una eco che risuona come un aspetta, aspetta. Cosa ci fosse ancora da aspettare a cinquant’anni
era, però, per me un mistero della psiche pari almeno a quell’altra incomprensibile
faccenda che è l’amore … ma la cornacchia, inconsapevole messaggera nell’ordine delle
cose, che ne può sapere di queste immagini esterne che per noi umani sono anche
fatti psichici che riguardano il fare coscienza. Forse, lo sa e basta, senza
sapere di saperlo, intendo. La cornacchia non ha bisogno di farne prima
esperienza per poi poterselo spiegare a parole proprie, per capire. Ma, sta di
fatto, che se la cornacchia non avesse attirato la mia attenzione io, forse,
non avrei, potuto comprendere adeguatamente la mia lettura: cosa volesse dire
il Professore universitario, conoscitore
di segreti, sul suo testo di psicologia del profondo.
Ma
sempre parlando di pennuti, a me capita, nottetempo, che la civetta, povero
uccello del malaugurio, pare conosca l’esatto momento in cui aprirò gli occhi per
rigirarmi nel letto … se, dopo pochi secondi, arriva alla mia finestra a fare
il suo verso che io non definirei propriamente un “sadico riso”, come molti le
attribuiscono, piuttosto, un vero discorsetto dispiaciuto che, puntualmente, mi
annuncia la nuova sventura o disavventura in arrivo. Non mi sento di attribuire
una qualche malizia al mondo della natura. Certo, quando trovo quelle due
tortore grigie sul davanzale a tubare è tutta un’altra immagine! Mentre un po’
meno mi piace essere come puntata da un piccione in volo che pare già recapitarmi
un messaggio che, solitamente, nella realtà non tarderà ad arrivare … E,
poi, ne ho una unica nel suo genere: una mattina d’autunno, ho aperto le
imposte della cucina e mi sono trovata sul filo della luce, che attraversa il
piccolo giardino posto sul retro della casa, tre ragnatele a forma di angelo
intrise di gocce di rugiada (quelle della foto sopra che ho fotografato).
Questo
e molto di più accade a me che so bene, sulla mia pelle, che la vita non è solo
rose rosa che sbocciano continuamente spargendo i loro petali su praticelli di
dicondra resistente all’ombra. La vita è anche rovi che feriscono e pericolosi
vespai che si nascondono, sebbene rumorosi, dietro siepi profumate che
costeggiano il nostro faticoso cammino. Quanti pesi portiamo ogni giorno.
Marina - Appunti.
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