L'Eros e l'ignoto

Bronzino

E capivo l'impossibilità contro la quale urta l'amore. Ci immaginiamo che esso abbia per oggetto un essere che può stare disteso davanti a noi, rinchiuso in un corpo. Ahimè! Il vero oggetto è l'estensione di quell'essere a tutti i punti del tempo e dello spazio che esso ha occupato e occuperà. [...] E noi non li possiamo toccare tutti quei punti. [...] Perdiamo tempo prezioso su una pista assurda, e passiamo accanto al vero senza averne alcun sospetto. 
Proust 1923, 104

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