Prisca Theologica


Prisca theologica era il termine usato da Ficino per indicare la sapienza di antichi saggi come Ermete Trismegisto. Egli considerava questa prisca theologica come un'antichissima sapienza di cui era detto primissimo autore Ermete Trismegisto. "Nel tempo in cui nacque Mosé, fioriva l'astrologo Atlante, fratello del fisico Prometeo, e zio materno di Mercurio il Vecchio, il cui nipote fu Mercurio Trismegisto." Da lui era discesa una corrente di sapienza che, attraverso Orfeo, "secondo fra i teologi dell'antichità", il suo discepolo Aglaofemo, Pitagora, "di cui fu discepolo Filolao", era giunta, per tramite di questi, al nostro divino Platone.
Prometeo sarebbe il "prisco" dialettico, la cui sapienza discendeva a Socrate.

 Socrate ai suoi giudici:
"Io credo al mio spirito famigliare, a più forte ragione debbo credere agli dèi, che sono i grandi spiriti dell'universo."
SENOFONTE, Apologia di Socrate

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