Leonard Cohen- Show Me The Place

Leonard Cohen- Show Me The Place

Commenti

  1. bellissimo Marina!grazie

    gea

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    1. C'è un olandese su twitter che twitta sempre belissima musica: deve avere una certa cultura musicale. baci

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  2. e tu dopo aver selezionato giri a noi che io sono ben lieta di queste condivisioni!così mi acculturo come si dice dalle mie parti,eh,eh.

    ciao
    gea

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  3. e allora carissima Marina e carissima Gea, come si dice invece dalle mie parti, "accutturamuci tutti"

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  4. Hello Marina! Thank you for stopping by! I hope your day is a good one and that you will come back again soon. Greetings from Rio de Janeiro/Brasil!

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  5. Buon Giorno Carissima Marina

    scusandomi per la lungaggine, confidando nella tua preziosa persona, con il tuo benevolo consenso vorrei aggiungere ancora qualcosa.... qualcosa che penso sia utile sapere......

    Purtroppo in questo nostro finale tempo, il materialismo e non l'individualismo ha creato ancor di più separazione fra la realtà illusoria materiale e la realtà superiore (spirituale) rendendo schiavi gli individui dei propri stessi inappaganti desideri...

    Ma è anche vero che c'è chi alimenta e induce con tanti mezzi questi desideri... Ci vuole una vera rivoluzione interiore per risvegliare l'essere dai tiranni aspetti egoici che agiscono da dentro e da fuori.... Ma questo implica anche e soprattutto conoscenza perché spesso i mali sono figli ed il frutto prelibato dell'ignoranza indotta...

    Aveva ragione il Daimon del buon Grande Socrate, quando diceva : “O UOMO SII TE STESSO, CONOSCI TE STESSO E CONOSCERAI GLI DEI E GLI INFINITI MONDI NEGLI INFINITI UNIVERSI”. Ma è anche vero che quando l'essere rivolge l'attenzione introspettivamente dentro se stesso,entrando nel silenzio interiore, qualcosa di assai diverso s'intravede si percepisce si intuisce rispetto a quello che quella coscienza collettiva ci ha indotto a credere.....

    Sempre il grandioso SOCRATE, “si trasmise una grande conoscenza: “IO SO DI NON SAPERE” e con questa sua cosciente consapevole (vera) inconsapevole conoscenza (apparente) smontava tutti i filosofi del suo tempo così come smonterebbe anche oggi tutti i materialisti di questo nostro tempo... Ma oggi con una visione maggiore assai scevra ed assai impersonale da tantissimi costruiti preconcetti è anche possibile capire, perché benissimo si potrebbe dire “IO SO DI NON SAPERE TUTTO CIO' CHE IL CUORE SA E CHE LA MENTE RAZIONALE SI RIFIUTA DI ACCETTARE” Dov'è la mente o la vera intelligenza se l'essere non è solo intelligenza e spesso, (così' come ci viene raccontato da grandiosi Maestri di ogni luogo e di ogni tempo) , è proprio quando si azzittisce proprio questa, che si entra in uno stato meditativo/contemplativo dell'essere che attraverso la voce del silenzio interiore fa sbocciare come un fiore al sole il VERO IMMORTALE INTUITIVO CUORE.

    Ma è anche vero che questo, comporta non solo l'immortalità dell'essere, ma anche e soprattutto la MEMORIA di qualcosa che si è già sperimentato attraverso il proprio comparativo vissuto passato esperenziale. Per lo stesso motivo fu mandato al rogo il grandioso Giordano Bruno, non solo per le stupide false eresie, ma anche e soprattutto per non aver rivelato L'ARTE DI COME RISVEGLIARE LA MEMORIA..

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  6. Come ho sempre detto, sono le parole che definiscono il mondo, togliete il senso alle parole, vuol dire far sparire questo mondo… E siccome l’essere umano ha bisogno di rispecchiamento, di identificazione soprattutto attraverso le parole, vediamo, sempre con le sue giuste sagge critiche, di gettare una piccolissima riflessione sul concetto dell’ IO SONO

    In Gv 10, 30 si legge: “IO E IL PADRE MIO CELESTE SIAMO UNA COSA SOLA” (gr. evgw. kai. o` path.r e[n evsmen). Questa frase ha avuto una grandissima importanza nelle controversie trinitarie. Agostino d’Ippona osserva: “Da una parte il Signore dice: “una cosa sola”, dall’altra “siamo; una sola cosa, secondo l’essenza, perché sono un unico Dio; siamo secondo la relazione perché “IL PRIMO E' IL PADRE, L'ALTRO IL FIGLIO.” (1)

    Calvino, invece, dichiara: “Gli antichi usarono impropriamente questo passo per dimostrare che Cristo è o`moouvsion [consustanziale] col Padre. Infatti Cristo non parla d’unità di sostanza, ma “DELL'ACCORDO, DEL LEGAME CHE HA CON IL PADRE.” (2)

    Ma a questo punto è facile interpretare/intuire per quella celata santità che ci obbliga ad un rapporto sempre più vigilante, sempre con più attenzione introspettiva verso con la nostra coscienza, mettendo da parte anche per un solo momento, l’orgoglio le velleità e gli altri materialistici aspetti umani, al fine di conoscere i disegni di DIO a nostro riguardo, alla ricerca della perfezione o meglio alla ricerca della nostra vera celata essenza, alla ricerca del proprio SE’ superiore così come è ben espresso dal V.M. Gesù stesso che in Matteo (5,48): ci dice: “SIATE VOI DUNQUE PERFETTI COME E' PERFETTO IL PADRE VOSTRO CELESTE”

    Da questa sola piccola considerazione prendendo alla lettera solo queste parole riportate nei vangeli canonici si evidenzia che: OGNUNO HA UN SUO PERSONALE PADRE CELESTE che in qualche modo rivolta il senso stesso che abbiamo dato su DIO per avvicinarsi ad un concetto molto più reale degli DEI, DEI NOSTRI FRATELLI MAGGIORI DEL COSMO….. ecco finalmente svelato l’arcano…. “ANCHE VOI SIETE CON ME FIN DALL'INIZIO DEI TEMPI COSI' COME LO SARETE ALLA FINE DEI TEMPI”.... come ci disse anche: ANCHE VOI SIETE DEI E FARETE COSE PIU' GRANDI DI ME”, Il “Celeste” a questo punto assume un carattere più multidimensionale, più extra planetario nel vero senso nascosto della parola…..

    “MOLTE SONO LE DIMORE DEL PADRE MIO CELESTE diceva il V.M. Gesù, ed oggi, quel dire, ha un suo fondamento anche scientifico, attraverso la fisica quantica che insieme a quella nuova scienza delle apparenze, insieme a quell’eterno principio indagatore che è innato nell’essere che già da molto tempo ha parlato attraverso il cuore di tanti e convergente sempre a “questa nostra realtà illusoria e alla vera realtà multi compenetrata, della natura multi dimensionale ed olografica dell’universo.”

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  7. Certo, è vero che siamo pellegrini in questo mondo, come è anche vero che NON E' LA PRIMA VOLTA CHE RITORNAIMO IN QUESTO MONDO è solo una necessaria dimenticanza, una questione di MEMORIA perché in effetti siamo dimentichi Dei, ma bisogna riscoprire questa divina essenza, spesso con tantissima lotta interiore, ma soprattutto prendendo vera coscienza della vera nostra divina natura. Quando questa verità si fa luce nel nostro cuore, questa celata luce la si riconosce anche negli altri, anche se gli altri fratelli non capiscono. Solo con questa maggiore consapevolezza si potrebbe migliorare questo martoriato mondo da tanti mali e da tantissime ingiustizie...

    Ma siccome c'è sempre chi vuole trasformare in dio denaro il sangue dei propri fratelli ecco, che in qualche modo bisogna risvegliare anche il nostro personale daimon, il trainer, lo scudo di protezione affinché nella consapevole coincidenza degli opposti in sinergica fusione con l'angelo della presenza si possa risvegliare la propria fenice interiore dalle trasmutanti ceneri dei nostri tiranni aspetti egoici........ L'unione è la vera forza, perché basta una sola capita cristallizzata amorevole scintilla per diventare una fiammella , una fiamma, un fuoco, un sole da mostrare fuori.....

    Ecco perché spesso dico che è necessario che l’attore deve entrare in fusione consapevole con lo spettatore/osservatore che proiettano continuamente la realtà affinché l’essere risvegliato dal suo lunghissimo letargico sonno indotto entrando consapevolmente nei suoi reali sogni, possa interagire/parlare/rapportarsi con il vero proprio indefinibile registra che ha tessuto quella necessaria trama esistenziale come ne ha tessute altre CONTEMPORANEAMENTE in questo piano come in altri diversificati piani di coscienza. Ecc…

    Un giorno V.M.Gesù ci spiegò i segreti delle stelle .Era un mattino di Primavera. Dall’alto del colle vedevamo, nella pianura lontana, sorgere il Sole là dove nell’orizzonte ancora brillava una luminosa costellazione. Ma soprattutto volle lasciaci impressa nell'anima una grande verità: “PASSANO LE COSTELLAZIONI E DOPO L'ARIETE I PESCI. E POI VERRA' L'ACQUARIO, ALLORA L'UOMO SCOPRIRA' CHE I MORTI SONO VIVI E CHE LA MORTE NON ESISTE” (Da come fu riportato anche nel Vangelo secondo Tommaso riscoperto nel 1945 a Qumran nel Mar Morto).

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  8. Dobbiamo solo capire , che in ogni tempo ed in ogni luogo, ci sono stati amorevoli esseri ASSAI SUPERIORI, non di questo mondo, ma di altri piani più evoluti di coscienza così straordinari che li abbiamo chiamati DIO... Il loro comune messaggio è stato sempre lo stesso ed anche se la storia ci viene raccontata dai vincitori...... come ho sempre detto, LA VERA STORIA E' SCRITTA NEL CUORE DEGLI UOMINI” perchè in ogni tempo siamo stati attori/spettatori consapevoli o inconsapevoli della voce di ogni tempo.


    Continuando, è solo un altro piccolo tassello da incastrare in quel fantastico quadro esistenziale che da qui chiamiamo vita....

    LO SPECCHIO AFFUMICATO

    Tremila anni fa, c’era un essere umano come voi e me che viveva vicino a una città circondata di montagne. Studiava per diventare un uomo della medicina. Voleva imparare la conoscenza dei suoi antenati, ma non era totalmente d’accordo con le cose che studiava. Sentiva nel cuore che doveva esserci qualcosa di più. Un giorno, mentre dormiva in una grotta, sognò di vedere il proprio corpo addormentato. Uscì dalla grotta in una notte di luna nuova. Il cielo era sereno e c’erano milioni di stelle. Poi gli accadde qualcosa che trasformò la sua vita per sempre. Si guardò le mani, sentì il proprio corpo e udì la propria voce dire: “Sono fatto di luce. Sono fatto di stelle”. Guardò di nuovo le stelle e si rese conto che non sono le stelle a creare la luce, bensì è la luce che crea le stelle. “Tutto è fatto di luce”, disse, “e lo spazio tra le cose non è vuoto”. Seppe che tutto ciò che esiste è un unico essere vivente e che la luce è la messaggera della vita, perché è viva e contiene ogni informazione.

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  9. Quindi si rese conto che, benché fosse fatto di stelle, lui non era le stelle. “Io sono ciò che è tra le stelle”, pensò. Allora chiamò le stelle tonal e la luce tra le stelle nagual; seppe che ciò che crea l’armonia e lo spazio tra loro è la Vita, o Intento. Senza vita, il tonal e il nagual non potrebbero esistere. La vita è la forza dell’assoluto, è il supremo, il Creatore che crea ogni cosa. Ecco ciò che scoprì quell’uomo: tutto ciò che esiste è una manifestazione dell’essere vivente unico che chiamiamo Dio. Inoltre, arrivò alla conclusione che la percezione umana è luce che percepisce altra luce. Vide che la materia è uno specchio (ogni cosa è uno specchio, che riflette la luce e crea immagini di quella luce) e il mondo dell’illusione, il Sogno, è come fumo che non ci permette di vedere ciò che siamo veramente. “Il nostro vero sé è puro amore, pura luce”, disse. Questa scoperta cambiò la sua vita.


    Ora sapeva chi era veramente e, guardando gli altri uomini e la natura restò stupito di vedere se stesso in ogni essere umano, in ogni animale, in ogni albero, nell’acqua, nella pioggia, nelle nuvole e nella terra.


    Vide che la Vita mescolava il tonal e il nagual in modi diversi, creando miliari di manifestazioni viventi. In quei pochi momenti comprese tutto. Era molto eccitato, ma il suo cuore era pieno di pace. Non vedeva l’ora di comunicare al suo popolo ciò che aveva scoperto. Ma non c’erano parole con cui potesse spiegarlo. Ci provò, ma gli altri non lo capirono. Potevano vedere che qualcosa in lui era cambiato, che i suoi occhi e la sua voce irradiavano bellezza. Notarono che non giudicava più nulla e nessuno e che era diverso. Quell’uomo capiva tutti, ma nessuno capiva lui. Credettero che fosse un’incarnazione di Dio.

    Lui sorrise e disse “E’ VERO, IO SONO DIO, MA ANCHE VOI LO SIETE.

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  10. Noi siamo la stessa cosa. Siamo immagini di luce. Siamo Dio”. La gente però continuava a non capire. Aveva scoperto di essere uno specchio per gli altri, uno specchio in cui poteva vedere se stesso. “Tutti siamo specchi”, disse. Vedeva se stesso in tutti, ma nessun altro vedeva se stesso in lui. Allora si rese conto che tutti erano immersi in un sogno, ma senza consapevolezza, senza sapere ciò che erano veramente. Non potevano vedersi in lui, perché tra gli specchi esisteva un muro di nebbia, composto dalle interpretazioni delle immagini di luce che costituivano il Sogno degli esseri umani. Allora seppe che presto avrebbe dimenticato ciò che aveva imparato. Tuttavia voleva ricordare le visioni che aveva avuto e si diede il nome di Specchio Affumicato, in modo da sapere sempre che la materia è uno specchio e il fumo che separa gli oggetti è ciò che ci impedisce di sapere chi siamo.

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    Disse: “Io sono lo Specchio Affumicato, perché vedo me stesso in tutti voi, ma non possiamo riconoscerci a causa del fumo che ci separa. Questo fumo è il Sogno e lo specchio siete voi: i sognatori”.
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    E' proprio così perché nell'essenza siamo anche soprattutto dei Sognatori che cristallizziamo/proiettiamo continuamente la realtà stessa, siamo il frutto dei nostri sogni e solo entrando consapevolmente nei sogni possiamo riscoprire la nostra divina essenza e le finalità che ci hanno condotto in questo sentiero intercalandoci in un attore in una parte spesso non in sintonia con la nostra esserica divina natura, ma di sicuro necessaria per ogni esperienza pratica che alla fine ci farà capire come da questa relativa/illusoria realtà duale/polare/materiale/tridimensionale l'essere come un figliol prodigo possa ritornare carico e sazio di esperienza/conoscenza affinché possa reintegrasi con il suo vero personale regista, il PADRE CELESTE.... solo riconoscendo questa celata divina figliolanza in noi e negli altri possiamo salvare questo mondo, solo prendendo coscienza di chi siamo veramente possiamo elevarci a quella superiore vera COSCIENZA CRISTICA......

    E’ facile vivere con gli occhi chiusi Senza capire nulla di ciò che vedi… (John Lennon)


    (1)Agostino d’Ippona, La Trinità, vii, 6, 12, Ed. Citta Nuova, Roma, 1998, p. 247.
    (2) Corpus Reformatorum, Brunswick, 1892, vol. LXXV, col. 250: “Abusi sunt hoc loco veteres ut probarent Christum esse Patri o`moouvsion. Neque enim Christus de unitate substantiae disputat, sed de consensu quem cum Patre habet.”

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