Ma cosa significa realmente "Sia fatta la tua volontà"?


Sant'Agostino dice: Signore, tu non diventi bene proprio di nessuno che prima non sia diventato tuo proprio bene. Noi assordiamo Dio giorno e notte dicendo: sia fatta la tua volontà! Ma quando la volontà di Dio si compie, ci irritiamo, e questo è ingiusto. Quando il nostro volere diventa volontà di Dio, è bene; ma quando la volontà di Dio diventa la nostra, è molto meglio. Se la tua volontà diventa volontà di Dio e poi sei malato, non vorresti esser sano contro la volontà di Dio, ma piuttosto vorresti che fosse volontà di Dio il tuo esser sano. E quando le cose ti vanno male, vorresti che fosse volontà di Dio che ti andassero bene. Se invece la volontà di Dio diventa la tua, e tu diventi malato - in nome di Dio! Ti muore un amico - in nome di Dio! 
(In Sermoni Tedeschi - Meister Eckhart)

Commenti

  1. Ciao Carissima Marina,

    se leggessimo anche il soliloquio e morte di Sant'Agostino questo concetto che ha per Dio lo ribalta negli ultimi attimi della sua conteplativa filosofica/mistica esistenza...

    Narra una famosa leggenda che un giorno, sul letto di morte, il grande filosofo di Tagaste, Sant’Agostino, non riuscendo a risolvere il rompicapo del problema filosofico del Male, sul quale si era arrovellato per tutta una vita, si lasciò andare ad un soliloquio disperato, tanto che la vicina perpetua, che armeggiava in una stanza vicina, lo sentì quasi gridare per la foga immessa in questa quasi ultima manifestazione del suo spirito a quanto sembra piegato dallo sconforto per non essere riuscito nell’intento di dare una qualche spiegazione al suo unico tormento. A questo punto, aprì pian piano la porta e vide il filosofo contorcersi sul letto come in preda ad un attacco apoplettico, mentre nel contempo alcune lacrime rigavano chiaramente il suo volto ormai segnato dalle sofferenze della vetusta età. Chiuse pertanto la porta e si mise ad origliare.
    Sant’Agostino. “Si Deus est, quia malum? Se Dio esiste, perché esiste parimenti anche il Male? Se Dio esiste, perché la morte? Se Dio esiste, perché le sofferenze, le malattie e la dura e terribile vecchiaia? Se Dio esiste, perché le guerre? Se Dio esiste, perché i terremoti, i maremoti, le violenze cieche della natura che nulla guarda, quando deve sfogare sull’uomo la sua terribile forza distruttrice? Se Dio esiste, perché l’ignoranza, l’invidia, l’odio, i soprusi, le vergognose ingiustizie, la fame, la povertà, le privazioni, l’omicidio, il sangue degli innocenti, le persecuzioni, le flagellazioni, le crocifissioni, le carcerazioni, in sostanza tutto il Male che si possa immaginare? Se Dio esiste, perché la sessualità bestiale? Se Dio esiste, perché i dolori del parto e spesso anche la morte della genitrice e del nascituro? Se Dio esiste, perché ha creato il mondo? Se Dio esiste ed era autosufficiente e non gli mancava nulla, perché gli è venuta voglia di farlo? Se Dio esiste, perché ha permesso che l’uomo peccasse nelle sembianze di Adamo ed Eva, coinvolgendo in questo modo l’intero genere umano incolpevole? Se Dio esiste, perché ha piantato nell’Eden l’albero del Bene e del Male?

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  2. Se Dio esiste, perché ha permesso che il Serpente entrasse nel Paradiso senza chiedergli il permesso? Se Dio esiste, perché non lo ha impedito? Se Dio esiste, perché permette che tutte queste sventure accadano? Se Dio esiste, perché ha dato all’uomo il Libero Arbitrio? Se Dio esiste, non doveva sapere che simile Libertà si sarebbe tramutata in tragedia, essendo l’uomo incapace di optare per il Bene? Se Dio esiste, perché ha creato Lucifero? Se Dio esiste, perché Lucifero si è trasformato in Satana? Se Dio esiste, perché ha mandato il suo unico Figlio a redimere i peccati del mondo, quando in definitiva era Lui in persona l’artefice di questi stessi peccati? Se Dio esiste, perché non scendeva lui personalmente sulla Terra? Se Dio esiste, perché ha voluto sacrificare così sanguinosamente il Figlio? Se Dio esiste, perché ci tormenta con tutti questi dubbi? Se Dio esiste, perché non si fa comprendere? Se Dio esiste, perché ha bisogno della nostra fede cieca, che in definitiva non ci dà alcuna speranza che lui esista realmente? Se Dio esiste………” qui Sant’Agostino ebbe un momento di angoscia sconfinata e restò come pietrificato dall’orrore ed in un mormorio appena percettibile dalla perpetua, che continuava a origliare con discrezione, continuò:

    “No, non può essere il mio Dio, questo Dio che si diverte a distruggere le sue creature nelle sofferenze e nella morte. Non può essere il mio Dio, questo Dio che non fa nulla per alleviare le tante ingiustizie di questo mondo. Non può essere il mio Dio, questo Dio che mi chiede solo la fede per credergli senza ragionare.

    Non può essere il mio Dio, questo Dio che desidera solo l’accettazione aprioristica della sua creazione. Non può essere il mio Dio, questo Dio che ha creato il peggiore dei mondi possibili. Non può essere il mio Dio, questo Dio che ha posto in essere una massa di dannati senza via di scampo. Non può essere il mio Dio, questo Dio che ci fa peccare quotidianamente quasi col suo stesso assenso, affinché poi ci possa costringere a chiedergli perdono e misericordia.

    Non può essere il mio Dio, questo Dio che fa vivere l’uomo nel timore della morte e del suo inappellabile e spietato giudizio. Come ci ha detto il Salvatore Gesù Cristo, Dio è Amore, Bene Sovrano,

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  3. Bontà Assoluta, Spirito Santo e Spirito di Verità, Padre Giusto ma di una Giustizia incomparabilmente Superiore a qualsiasi definizione che se ne costruisce l’uomo. E allora? E’ la Grazia il dono più alto e non la fede? E’ la Grazia che ci fa comprendere tutto ciò cui la nostra ragione non può accedere? Ma che cos’è la Grazia? E’ l’intervento divino per eccellenza, quando la fede non basta più perché sommersa dall’oceano dei dubbi e dei tormenti? E che tipo di Grazia è? Ha a che fare con questo Dio creatore di tutti questi mali e di tutte queste ingiustizie? O non si tratta di un intervento soprannaturale proveniente da un’altra dimensione di un’altra divinità sconosciuta? La materia e lo spirito sono stati creati da un unico creatore? O vanno ricondotti a due diverse divinità antagoniste? Del resto, se Dio per definizione è Spirito, perché avrebbe dovuto squalificarsi ponendo in essere una materia mortale soggetta all’annientamento ed alla putrefazione?

    Esiste dunque un altro Dio che la Chiesa ufficiale ci ha tenuto segreto e nascosto? Perché a qualunque costo si è voluto mescolare con un artificio filosofico assurdo e illogico il Dio dell’Antico con quello del nuovo Testamento, quando persino un bambino si rende conto che si tratta di due libri totalmente agli antipodi? I manichei avevano dunque ragione? E perché io stesso li ho combattuti per tutta la vita? Non ho peccato contro quella stessa Grazia proveniente dal Puro Spirito dell’altro Dio Sconosciuto alle masse? Dio Lontano e Forestiero, perdonami; almeno in quest’estremo momento in cui la morte la sento più vicina che mai, ho capito che tu esisti e che fai di tutto per ricondurci nelle tue sacrosante dimore, quelle dimore che non sono nel mondo e nell’universo creati da chissà quale Artefice, sebbene nei più alti cieli dell’intelletto completamente refrattari alla nostra precaria e compassionevole esistenza”.

    Qui la perpetua, anch’ella sconvolta da quanto aveva udito, riaprì pian piano la porta e, avvedendosi che il Santo si era quasi addormentato dalla fatica, gli si avvicinò con cautela per non farsi udire, gli allungò sul corpo esile quasi cadaverico le coperte sgualcite, sciupate e umidicce e proprio allora si accorse, stralunando gli occhi, che il vecchio filosofo era…….morto e con lui tutta la sua sofferenza intellettuale.

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  4. Su questa bella riflessione, vediamo se riesco ad esprimere una mia personale visione assai diversa da sottoporre al vaglio del tuo erudito amorevole bel cuore. Sono quasi le stesse parole che ho già espresso nel blog del nostro caro prof.Gabriele....

    Come ho sempre detto, sono le parole che definiscono il mondo, togliete il senso alle parole, vuol dire far sparire questo mondo… E siccome l’essere umano ha bisogno di rispecchiamento, di identificazione con se stesso e con gli altri soprattutto attraverso le parole, vediamo, sempre con le sue giuste sagge critiche, di gettare una piccolissima riflessione sul concetto del “PADRE NOSTRO” che io traduco nell' IO SONO…

    In Gv 10, 30 si legge: “Io e il Padre siamo una cosa sola” (gr. evgw. kai. o` path.r e[n evsmen). Questa frase ha avuto una grandissima importanza nelle controversie trinitarie. Agostino d’Ippona osserva: “Da una parte il Signore dice: “una cosa sola”, dall’altra “siamo; una sola cosa, secondo l’essenza, perché sono un unico Dio; siamo secondo la relazione perché il primo è il Padre, l’altro il Figlio.” (1)

    Calvino, invece, dichiara: “Gli antichi usarono impropriamente questo passo per dimostrare che Cristo è o`moouvsion [consustanziale] col Padre. Infatti Cristo non parla d’unità di sostanza, ma dell’accordo che ha col il Padre.” (2)
    Ma a questo punto è facile interpretare/intuire per quella celata santità che ci obbliga ad un rapporto sempre più vigilante, sempre con più attenzione introspettiva verso con la nostra coscienza, mettendo da parte anche per un solo momento, l’orgoglio le velleità e gli altri materialistici aspetti umani, al fine di conoscere i disegni che di DIO ha a nostro riguardo, alla ricerca della perfezione o meglio alla ricerca della nostra vera celata essenza, alla ricerca del proprio SE’ superiore così come è ben espresso dal V.M. Gesù stesso che in Matteo (5,48): ci dice: “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il PADRE VOSTRO CELESTE

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  5. Da questa sola piccola considerazione prendendo alla lettera solo queste parole riportate nei vangeli canonici si evidenzia che: OGNUNO HA UN SUO PERSONALE PADRE CELESTE che in qualche modo rivolta il senso stesso che abbiamo dato su DIO per avvicinarsi ad un concetto molto più reale degli DEI…..

    Ecco finalmente svelato l’arcano…. “anche voi siete con me fino dall’inizio del tempo, anche voi siete dei e farete cose più grandi di me” Il “Celeste” a questo punto assume un carattere più multidimensionale, più extra planetario nel vero senso nascosto della parola…..

    MOLTE SONO LE DIMORE DEL PADRE MIO CELESTE diceva il V.M. Gesù, ed oggi, quel dire, ha un suo fondamento anche scientifico, attraverso la fisica quantica che insieme a quella nuova scienza delle apparenze, insieme a quell’eterno principio indagatore che è innato nell’essere che già da molto tempo ha parlato attraverso il cuore di tanti e convergente sempre a questa nostra realtà illusoria e alla vera realtà multi compenetrata, della natura multi dimensionale ed olografica dell’universo.

    Certo siamo dimentichi Dei, ma bisogna riscoprire questa divina essenza…. Ecco perché spesso dico che è necessario che l’attore deve entrare in fusione consapevole con lo spettatore/osservatore che proiettano la realtà affinché l’essere risvegliato dal suo lunghissimo letargico sonno entrando consapevolmente nei suoi reali sogni, possa interagire/parlare/rapportarsi con il vero proprio indefinibile registra che ha tessuto quella necessaria trama esistenziale come ne ha tessute altre CONTEMPORANEAMENTE in questo piano come in altri diversificati piani di coscienza. Ecc…

    (1) Agostino d’Ippona, La Trinità, vii, 6, 12, Ed. Citta Nuova, Roma, 1998, p. 247.
    (2) Corpus Reformatorum, Brunswick, 1892, vol. LXXV, col. 250: “Abusi sunt hoc loco veteres ut probarent Christum
    esse Patri o`moouvsion. Neque enim Christus de unitate substantiae disputat, sed de consensu quem cum Patre habet.”

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  6. Ma cosa c'entra Dio con il male?

    Dice Chiara (mia figlia più grande)
    "Il Dio quello che sta in alto ... Le malattie vengono dal sangue ... La Ragione ... Noi veniamo qui per stabilire il carattere. Quando andiamo in una vita nuova abbiamo un'altro carattere. Dobbiamo accettare il nostro destino: poi tutto cambia. Questa è la grazia."

    Fai tu Raf.

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  7. Carissima Marina,
    è l'inconsapevolezza di pregare qualcosa che non conosciamo.... Ricordi le parole: "o uomo sii te stesso, conosci te stesso e conoscerai gli dei e gli infiniti universi"

    Il padre nostro dovremmo rivolgerlo al nostro SE' superiore, al nostro Spirito Immortale.....

    Come possimao amare gli altri se prima non ci conosciamo e non amiamo prima noi stessi?

    Come possiamo capire che gli altri sono divini frammenti di quell'unica fonte che da qui chiamiamo Dio?

    Come possiamo mai capire che le riligioni (religio=legame=rilegare quell'aspetto unitario ) quando da qui hanno solo massimizzato e creato la grande separazione?

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  8. Su questo sono d'accordo, spesso, ci poniamo in maniera ingenua nei confronti del sovrasensibile... ma Chiara, ti ripeto parla di un "Dio quello che sta in alto..."

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  10. Carissima Marina,
    è il suo divino padre celeste, il sè superiore, lo spirito immortale che da questa limitata realtà non trovando nessuna corrispondenza lo chiama DIO....

    Ti ricordi quando ho detto che ipotizzando che un essere bidimensionale,diciamo in stato di sogno elevandosi alla visione prospettica del piano tridimensionale, rimane nello stupore più assoluto e non solo, quando ritorna nel suo duale piano superficiale, non trova né le parole, né nessun simbolo che gli possano spiegare quello che ha visto nel piano tridimensionale e di cui non esiste nessuna rappresentazione nel piano più limitato in cui vive... Lo stesso è con il nostro essere quando trascende questo nostro piano tridimensionale per intuire o proiettandosi inconsciamente o semi consapevole su altri piani di coscienza più elevati.....

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