Teosofia - Schuré su Federico Amiel


Qualche volta l'intuizione giunge perfino a formulare verità trascendenti, che non fanno parte del sistema accettato dalla ragione, che contraddicono le opinioni esteriori e rappresentano lampi involontari della coscienza occulta. Per provare la mia asserzione citerò un brano scritto da un raro pensatore, che ha provato tutta l'amarezza e la solitudine del nostro tempo.
"Ogni sfera dell'essere - dice Federico Amiel - tende a una sfera più elevata, di cui già avverte rivelazioni e presentimenti. L'ideale, in tutte le sue forme, è l'anticiparsi o visione profetica di questa esistenza superiore, alla quale continuamente ogni essere aspira. Ma questa esistenza, superiore in dignità, è più intima per natura, ossia più spirituale. I gradi dell'iniziazione sono innumerevoli, e perciò, o scolaro di vita, crisalide d'angelo, affretta il tuo schiuderti futuro, giacché odissea divina non è che una serie di metamorfosi di più in più eteree, ove ogni forma, risultato delle precedenti, è la condizione delle seguenti. La vita divina è una serie di morti successive, nelle quali lo spirito scaccia le sue imperfezioni e i suoi simboli e cede all'attrazione crescente del centro di gravità ineffabile del sole dell'intelligenza e dell'amore."
 In genere l'Amiel non era che un hegeliano molto intelligente e una moralità superiore. Il giorno in cui scrisse queste parole ispirate egli fu teosofo, nel senso genuino della parola, giacché non è possibile esprimere in modo più preciso e più luminoso l'essenza stessa della dottrina esoterica.

Tratto da I Grandi Iniziati di Shuré
Immagine scelta liberamente

Commenti

  1. Ciao Carissima Preziosa Marina
    tieni solo conto che il grande Edouard Shurè era un grande seguace di Steiner.... Così come lo è per il mio infranto cuore aprendomi attraverso la contemplazione del suo grande dire al quella maggiore visione trascendentale che avevo già intrapreso nella mia vita passata... Sappi solo che scrisse circa 350 libri e condusse circa 6.000 conferenze su tantissimi temi dello scibile umano con quella maggiore visione del tutto secondo la SCIENZA DELLO SPIRTIO....

    http://www.orienteeoccidente.it/DaSca/Schure.pdf

    (Shurè è stato un grandioso amorevole amico in tante vite)

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  2. Mi sembra un post veramente in piena armonia con le notti magiche che ci stiamo apprestando a vivere,quelle in cui la separazione tra la vita dei vivi e quella dei morti sembra come annullarsi e tutti aspiriamo ad una rinascita.
    buone feste dei cari defunti Marina.
    gea

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  3. che bel commento gea... un abbraccio.

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  4. Buon Giorno Carissima Marina, e Carissima Gea

    Un giorno V.M.Gesù ci spiegò i segreti delle stelle .Era un mattino di Primavera. Dall’alto del colle vedevamo, nella pianura lontana, sorgere il Sole là dove nell’orizzonte ancora brillava una luminosa costellazione. Ma soprattutto volle lasciaci impressa nell'anima una grande verità: “Passano le costellazioni e dopo l’Ariete i Pesci . E poi verrà l’Acquario. Allora l’uomo scoprirà che i morti sono vivi e che la morte non esiste.”
    (Dal Vangelo secondo Tommaso).

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  5. Carissima Marina,
    un altro piccolo tassello da incastrare in quel fantastico quadro esistenziale che da qui chiamiamo vita....

    LO SPECCHIO AFFUMICATO
    Tremila anni fa, c’era un essere umano come voi e me che viveva vicino a una città circondata di montagne. Studiava per diventare un uomo della medicina. Voleva imparare la conoscenza dei suoi antenati, ma non era totalmente d’accordo con le cose che studiava. Sentiva nel cuore che doveva esserci qualcosa di più. Un giorno, mentre dormiva in una grotta, sognò di vedere il proprio corpo addormentato. Uscì dalla grotta in una notte di luna nuova. Il cielo era sereno e c’erano milioni di stelle. Poi gli accadde qualcosa che trasformò la sua vita per sempre. Si guardò le mani, sentì il proprio corpo e udì la propria voce dire: “Sono fatto di luce. Sono fatto di stelle”. Guardò di nuovo le stelle e si rese conto che non sono le stelle a creare la luce, bensì è la luce che crea le stelle. “Tutto è fatto di luce”, disse, “e lo spazio tra le cose non è vuoto”. Seppe che tutto ciò che esiste è un unico essere vivente e che la luce è la messaggera della vita, perché è viva e contiene ogni informazione.

    Quindi si rese conto che, benché fosse fatto di stelle, lui non era le stelle. “Io sono ciò che è tra le stelle”, pensò. Allora chiamò le stelle tonal e la luce tra le stelle nagual; seppe che ciò che crea l’armonia e lo spazio tra loro è la Vita, o Intento. Senza vita, il tonal e il nagual non potrebbero esistere. La vita è la forza dell’assoluto, è il supremo, il Creatore che crea ogni cosa. Ecco ciò che scoprì quell’uomo: tutto ciò che esiste è una manifestazione dell’essere vivente unico che chiamiamo Dio. Inoltre, arrivò alla conclusione che la percezione umana è luce che percepisce altra luce. Vide che la materia è uno specchio (ogni cosa è uno specchio, che riflette la luce e crea immagini di quella luce) e il mondo dell’illusione, il Sogno, è come fumo che non ci permette di vedere ciò che siamo veramente. “Il nostro vero sé è puro amore, pura luce”, disse. Questa scoperta cambiò la sua vita.

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  6. Ora sapeva chi era veramente e, guardando gli altri uomini e la natura restò stupito di vedere se stesso in ogni essere umano, in ogni animale, in ogni albero, nell’acqua, nella pioggia, nelle nuvole e nella terra.

    Vide che la Vita mescolava il tonal e il nagual in modi diversi, creando miliari di manifestazioni viventi. In quei pochi momenti comprese tutto. Era molto eccitato, ma il suo cuore era pieno di pace. Non vedeva l’ora di comunicare al suo popolo ciò che aveva scoperto. Ma non c’erano parole con cui potesse spiegarlo. Ci provò, ma gli altri non lo capirono. Potevano vedere che qualcosa in lui era cambiato, che i suoi occhi e la sua voce irradiavano bellezza. Notarono che non giudicava più nulla e nessuno e che era diverso. Quell’uomo capiva tutti, ma nessuno capiva lui. Credettero che fosse un’incarnazione di Dio.

    Lui sorrise e disse “E’ vero, io sono Dio. Ma anche voi lo siete.

    Noi siamo la stessa cosa. Siamo immagini di luce. Siamo Dio”. La gente però continuava a non capire. Aveva scoperto di essere uno specchio per gli altri, uno specchio in cui poteva vedere se stesso. “Tutti siamo specchi”, disse. Vedeva se stesso in tutti, ma nessun altro vedeva se stesso in lui. Allora si rese conto che tutti erano immersi in un sogno, ma senza consapevolezza, senza sapere ciò che erano veramente. Non potevano vedersi in lui, perché tra gli specchi esisteva un muro di nebbia, composto dalle interpretazioni delle immagini di luce che costituivano il Sogno degli esseri umani. Allora seppe che presto avrebbe dimenticato ciò che aveva imparato. Tuttavia voleva ricordare le visioni che aveva avuto e si diede il nome di Specchio Affumicato, in modo da sapere sempre che la materia è uno specchio e il fumo che separa gli oggetti è ciò che ci impedisce di sapere chi siamo. Disse: “Io sono lo Specchio Affumicato, perché vedo me stesso in tutti voi, ma non possiamo riconoscerci a causa del fumo che ci separa. Questo fumo è il Sogno e lo specchio siete voi: i sognatori”.

    E’ facile vivere con gli occhi chiusi Senza capire nulla di ciò che vedi… John Lennon

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