Mito di Eros figlio di Penia e di Poros - Platone, Simposio.


Quando nacque Afrodite, gli dèi banchettarono, e fra gli altri c'era Poros, figlio di Metis. Dopo che ebbero pranzato, venne Penia a mendicare, poiché c'era stato un gran banchetto, e se ne stava vicino alla porta. Successe che Poros, ubriaco di nettare, dato che il vino non c'era ancora, entrato nei giardini di Zeus, appesantito com'era, si addormentò. Penia, allora, per la mancanza in cui si trovava di tutto ciò che ha Poros, escogitando di avere un figlio da Poros, giacque con lui e concepì Eros.
Per questo, Eros divenne seguace e ministro di Afrodite, perché fu generato durante le feste natalizie di lei, ad un tempo e per natura amante di bellezza, perché Afrodite è bella.
In quanto Eros è figlio di Penia e di Poros, gli è toccato un destino di questo tipo.
In primo luogo, è povero sempre, ed è tutt'altro che bello e delicato, come credono i più. Invece, è duro e ispido, scalzo e senza casa, si sdraia sempre per terra senza coperta, e dorme all'aperto davanti alle porte o in mezzo alla strada, perché ha la natura della madre, sempre accompagnato con la povertà.
Per ciò che riceve dal padre, invece, egli è insidiatore dei belli e dei buoni, è coraggioso, audace, impetuoso, straordinario cacciatore, intento sempre a tramare intrighi, appassionato di temperanza, pieno di risorse, ricercatore di sapienza per tutta la vita, straordinario incantatore, preparatore di filtri, sofista.
E per sua natura non è né mortale né immortale, ma in uno stesso giorno, talora fiorisce e vive quando riesce nei suoi espedienti, talora invece muore, ma poi torna in vita a causa della natura del padre.
E ciò che si procura gli sfugge rapidamente di mano, sicché Eros non è mai né povero né ricco.

Commenti

  1. Carissima Marina, più volte ho letto tutto il simposio così come anche tantissimi, testi antichi, e devi credermi ci sono tantissime verità celate nei simboli, nell'eros e nelle metafore, ma bisogna capirli con l'impersonale cuore e non con la razionalizzante lineare mente che ci conduce a cogliere le parole in superficie. Devi solo capire che Platone così come tanti saggi erano stati iniziati ai piccoli ed ai grandi misteri... e molte cose li hanno crittografate con una chiave nota solo agli adepti.
    Dietro quell'antica filosofia, dietro quei bellissimi ispirativi siloggismi, dietro ogni dramma che esprime il cammino dell'anima, dietro ogni raffinato/ricercato poetico parlare che innalza l'essere oltre le brame di questo mondo, c'è soprattutto scienza, scienza che parla dei misteri. Scienza che parla di come è fatto l'essere e di quante e quali infinite potenzialità si celano nel suo immortale essere. Ecco perché era vietato parlarne, la pena era la morte........

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  2. Solo i membri dell'Accademia potranno comprendere... ricordando nell'intuizione di attimo... nostos algos ... coincidenze significative come conferme ... "nel Ritorno" è tanto dura Raf... Un bacio e grazie di essere qui.

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  3. Sì, carissima Maria, possono decifrare solo loro, attraverso un processo di astrazioni e di simbolismo dei dati reali, come in poesia .E' un discorso fatto per immagini......Ti abbraccio in questo Ottobre stranamente estivo !

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  5. Cara Maria, che gioia averti qui!
    Intuizioni oscuramente presagite e seguite dalla comprensione di testi fortemente allusivi.... che arrivano in modo apparentemente accidentale.
    Ma senza Eros non può esserci nesso tra sensibile e sovrasensibile. La capacità riflessiva, le Idee in sé stesse non bastano, ci vuole un superamento dei piani del reale e una ispirazione, poeisis... che viene, appunto dai Principi Supremi. Bacio.

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  6. Grande Marina,vorrei farti recapitare la mia silloge "Riflessi di rugiada". Potresti inviarmi il tuo indirizzo via mail? Ti abbraccio forte
    Maria

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  7. Che bellezza, ti mando subito una email. Bacio!

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  8. .... raccolte alcune foglie disse ai suoi discepoli: “Infinite sono le conoscenze possibili, come le foglie nella foresta. Ma poche, come quelle nelle mie mani, sono le conoscenze essenziali ” ( Buddha )

    un abbraccio Marina

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  9. Come hai ragione Falco: le conoscenze essenziali sono pochissime e chi le abbia imparate adeguatamente non le può più dimenticare un bacio. Pubblicherò questa tua citazione...

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  10. l'amore è dare qualcosa che non si ha a chi non la vuole. (J. Lacan)

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  11. Buon giorno Palamede e, innanzitutto, benvenuto.
    Siamo vissuti dai poteri che vogliamo far credere di capire.
    Ti ringrazio tanto.
    Un bacio.

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  12. È profonda l’affermazione da Lacan, non si tratta di un gioco di parole anche se c’è il gusto dell’espressione riuscita, perché si riferisce a un soggetto, di “un essente il cui essere è sempre altrove”. Mai nessuno è stato così attento a descrivere lo sconcerto, l’inquietudine irriducibile dell’esperienza umana.

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