Archai, o griglie mitiche, fuori dal tempo... QUANDO LA MENTE LAVORA CON L'IGNOTO, DEVE IMMAGINARE.


Tre regole pratiche possono esserci di aiuto. Primo, fare attenzione al proprio linguaggio. Secondo, sentire il proprio stato d'animo. Terzo, ascoltare come risponde il mondo.
Tutte e tre le regole richiedono la consapevolezza che i problemi e le decisioni hanno un contesto archetipico che influenza la retorica del nostro pensiero, l'interiorità del nostro sentimento e gli effetti che produciamo sugli altri.
Il contesto archetipico è come un campo che tiene insieme noi, il problema o la decisione, e il mondo in una storia comune senza via d'uscita, e che i Greci chiamavano la trama o il mito che governa il destino.
I problemi e le situazione possono essere analizzati non soltanto dal punto di vista personale, in termini di persone interessate, o dal punto di vista sistemico, in termini di organizzazione, ma anche dal punto di vista archetipico, coi modelli profondi universalmente offerti dai miti.
Forse il modo più chiaro di discernere i miti nelle nostre idee è quello di rivolgersi alla futurologia, al campo dei modelli scientifici della previsione.
La futurologia è governata dagli attuali modelli di pensiero e dall'esperienza passata, ma anche da archai, o griglie mitiche, fuori dal tempo. Quando la mente lavora con l'ignoto - e il futuro è senza dubbio l'ignoto - è costretta a inventare e a immaginare.
Quello che vediamo è in parte distorto dall'immaginazione.

Commenti

  1. Marina, quanto tempo! Vedo la nuva grafica del tuo blog (quasi non lo riconoscevo!). E ritrovo un momento di pace che mi fa dilatare l'anima.Il linguaggio... sì... così difficile da controllare; funzione come un specchio: riconosciamo il nostro linguaggio nelel reazion degli altri.
    Un saluto.

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  2. Buon Giorno Carissima Preziosa Marina
    Sue queste tue bellissime contemplative parole fermando il pensiero razionale, ascoltandomi dico.

    Quando la mente lavora con l'ignoto - e il futuro è senza dubbio l'ignoto - è costretta a inventare e a immaginare. Quello che vediamo è in parte distorto dall'immaginazione.

    Sue queste tue bellissime contemplative parole fermando il pensiero, ascolto e dico. Come possiamo criticare se una persona parla bene o male una lingua se noi stessi non siamo pienamente conoscitori di quella stessa lingua, come non ci può essere giudizio su qualcosa che non conosciamo, così NON CI PUO’ ESSERE IMMAGINAZIONE SENZA VISSUTA CONTEMPLATA REALTA’. Questo pensiero conduce ad un bel paradosso o alla meravigliosa riscoperta, che ci dice che tutto quello che immaginiamo in effetti è gia conosciuto Ma è anche vero che spesso ci facciamo trascinare da tanti errori di valutazione o meglio da errori di traduzione/interpretazione dall’immaginativo al simbolismo che vogliamo rapportare con parole nel nostro linguaggio. Come tantissime leggi della natura manifesta esiste anche LA LEGGE DELL’ILLUSIONE assai necessaria per i primi passi di crescita evolutiva dell’essere individualizzato. E’ una giusta grande incomprensione/distorsione che inizialmente ci fa vivere nell’immaginario collettivo dove tutto ci condiziona e c’induce a quella sola egoistica visione lineare, a quella sola realtà che ci appare come sola e l’unica. Ma tu ben sai che la mente è sia radiale e soprattutto quantica, così come molteplici sono le realtà compenetrate e compenetranti, ognuna assoggettata alla sua sfera d’influenza, con tanti piani di coscienza/consapevolezza, o piani vibrazionali, divino retaggio di quell’indefinibile coscienza cosmica dell’essere UNO che da qui chiamiamo DIO.

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  3. Una vera conquista è uscire fuori da tanti schemi mentali che ci condizionano da dentro e da fuori, avere il coraggio di mettersi in discussione con se stessi, generare tantissimi dubbi che di conseguenza richiedano/ricercano e richiamano tanti perché. Tantissimi perché, che per quell’eterna legge dell’amore, dell’immortale eterna memoria sono già dentro di noi. E solo dentro di noi potremmo trovare tutte quelle risposte che l’essere immortale ha sperimentato, con i propri vissuti esperenziali, in tanti sentieri di vita in questo mondo come in tantissimi mondi degli infiniti universi. Basta un battito di un solo respiro consapevole per centrare nel momento presente noi stessi dentro noi stessi affinché ogni immaginazione venga percepita con le giuste vibrazioni e capita per quello che veramente vuole dirci. Un giusto dire per un giusto capire quel già tracciato percorso che da qui spesso rileghiamo a tutte quelle SINCRONOCITA’ SIGNIFICATIVE.

    Scopriremo che la storia siamo noi, come scopriremo che dietro quel mito, c’è una nascosta celata verità, una realtà in cui noi stessi ci siamo intercalati in una o più parti, in attore, in una necessaria esperienza. Ma era necessario riportarlo all’eterna memoria, affinché fosse da esempio per tanti e soprattutto per noi stessi sapendo che saremmo ritornati su questo piano PRIVI DEL RICORDO DI TANTA MEMORIA PASSATA.

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  4. Ciao Pietramuliere.
    Grazie per essere passato.

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  5. Raf,
    le parole non sono mie sono di Hillman....

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  6. Carissima Preziosa Marina,
    non ha importanza chi prima ha detto o ha chiamato qualcosa con un nome. Un fiore, una rosa è bella agli occhi di chi riesce a contemplare l'essenza che nascosta si trova dietro le apparenze e le stesse parole che la definiscono.

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