SAFFO...

Poetessa Saffo, particolare del Parnaso in Vaticano, R. Sanzio
O diletta, da cui compitai il mio lungo commento,
o donna straordinaria vela che adduci ad un porto
o storica magia o dolce amara
essenza delle muse coronate
di viole e fiori, viola pur te stessa,
perché mai l'abbacinante sgomento
di un amore ingiustamente negato?

(Alda Merini in "Vuoto d'Amore", Einaudi, pag 37) 

Commenti

  1. Ho divina Saffo, Saffo cosa sarebbe Afrodite e tutti gli Dei se non ci fosse quel tuo prescelto mortale melodico cuore che li decanta dietro poetiche sublimi parole che nascondono i veli che ti separa da quel celato tuo divino immortale essere che insieme ad Alceo ne ha condiviso la sorte? Nulla, nulla solo un vago ancestrale ricordo della tua antica immortale eterna memoria.

    Certo che questa non è poesia, ma solo uno sbullonato scherzoso riflesso, infantile riflesso di antichi percepiti sentiti poetici ricordi che fanno parte ormai di un mio lontano vissuto glorioso passato. Ma di sicuro, tutto rimane scritto nel libro d’oro della vita, tutto prima o poi riaffiora come benefiche dimenticate vibrazioni. Saranno profumati fiori, saranno gustose patate o belle melanzane o uova marce, non ha importanza, perché quello che più conta in ogni parte esperenziale consapevole o inconsapevole è il cuore che si riesce a manifestare fuori.

    Carissima Preziosa Marina, sono altre sbullonate sincere parole, che sommate alle prime, di sicuro e lo spero tanto, almeno possono far nascere un sorriso, un sana giusta spontanea risata nel tuo meraviglioso cuore.

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