Il buio è anche l'oscurità del Creatore che solo la coscienza di noi uomini può illuminare...

"E' per questa ragione - racconta Jung - che ho tentato di trovare la migliore verità e la luce più chiara che potessi ottenere, e poiché ho raggiunto il mio punto più alto e non posso trascendere ulteriormente, rimango a guardia della mia luce e del mio tesoro, perché nessuno se ne impossessi ed io stesso, avendolo perduto, non sia malamente, e forse irrimediabilmente, ferito. Esso è estremamente prezioso non soltanto per me, ma soprattutto per l'oscurità del creatore, che ha bisogno dell'Uomo per illuminare la creazione."


Commenti

  1. volponeeeeeee
    il pensiero di Jung è di una grandezza unica, anche perchè era un sensitivo, però sono i seguaci che nella enfatizzazione del suo pensiero si dimenticano quello che predicano.
    .....meglio essere viandanti nella notte di anima navigando alla ceca che essere illuminati senza vedere gli occhi dell'anima altrui io navigo nel buio ma se inciampo o calpesto so chiedre scusa e penso di curare l'anima nei mie limti di.........
    il viandante

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  2. ROSARIO,
    parole sante le tue "io navigo nel buio ma se inciampo o calpesto so chiedre scusa...", in fondo, "nessuno" è perfetto, l'importante è saperlo riconoscere, senza giudicare giudicarsi...ma come tu dici "il pensiero di Jung è di una grandezza unica, anche perchè era un sensitivo, però sono i seguaci che nella enfatizzazione del suo pensiero si dimenticano quello che predicano..." e così capita a noi quando crediamo o incontrimao una dottrina che pare rispondere alle nostre esigenze interiori: la facciamo nostra interprentandola per dare ragione a noi stessi! Insomma, caro Ros, parrebbe proprio che l'Io esca dalla porta e rientri, furtivo, dalla finestra, senza che noi ce neaccorgiamo nemmeno........Ci fotte sempre (scusa il "francesismo"!...ma calza!!!!!).
    Sbaciuck!

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