La Lealtà di Anima...

William Blake, The ancient of the days.
Non abbiamo bisogno della lealtà degli uomini per perseguire il nostro destino.
Non dire: - Tutti mi hanno tradito. - Perché se anche a questo mondo tutti t'avessero voltato le spalle, inclusi tua madre e tuo padre, avresti sempre la tua Anima con te. Su di lei puoi contare: la sua lealtà non conosce confini... è lei che può indicarti il cammino, affinché non sia proprio tu a tradire te stesso.

Commenti

  1. grande marina,william blake è veramente un grande,mi smuove dentro,grazie un abbraccio forteeeeeeee.

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  3. Achab,
    la frase è mia ed il dipinto è di Blake. Ciao...

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  4. si,sei grande marina,bello il tuo post.

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  5. Anche l'Anima può essere ferita.
    Meglio chiarirsi con le Persone che Veramente contano nella Nostra Vita, ammesso che possano esistere dei Genitori disposti a Voltare le spalle ad un Figlio.

    Ciao
    Marina

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  6. veramente anche l'anima può essere indipendente e desiderare cose diverse da quelle della persona (esteriore) in cui vive.
    Ma non può tradire mai.

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  7. Caro Paolo,
    ribadisco, non possiamo farci amare per forza da chi non ci vuole...questo non vuol dire che si debba giudicare: per carità! Ognuno ha le sue sacrosante verità...lo so, fa male, ma ci sono genitori che voltano le spallle ai propri figli... Inoltre per quanto si possa desiderare fortemente di speigarsi e di chiarirsi, per qunato tu possa prodigarti per cheé le cose vadano bene, a volte, bisogna comeunqeu lascair perdere ed andare avanti: possiamo amare anche senza mendicare amore.
    comunque, la riflessione, riguardava proprio la forza interiore e la necessità di dare dignità a noi stessi, come dici tu, facendo del tutto perché il dialogo non muoia mai...
    Cia e grazie!

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  8. Sì Mary,
    il dialogo con Anima non tradisce...

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  9. sì la nostra Anima non ci abbandona mia e ci aiuta nelle decisioni.... basta avere la forza di ascoltarla

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  10. parto e ritorno il 23, ma ti lascio tanti post programmati...
    a presto

    ^________^

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  11. PUPOTTINA,
    buon viaggio, che bello! Divertiti, riposa, sii felice.
    Marina

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  12. Oh mia cara...queste tue parole risuonano come tuoni dentro di me.
    Condivido al 100% ciò che hai scritto e risposto ai commenti dei tuoi ospiti.
    La conoscenza della nostra Anima è infinita..lei sa già tutto, bisogna solo leggerne la sua conoscenza..è lì che sta la difficoltà.
    E' un percorso che probabilmente potrebbe anche durare una vita e non finire mai ma intravederne anche solo piccoli segni di quella conoscenza immensa è un traguardo che ci aiuta.
    Non abbiamo bisogno di mendicare amore ma forse involontariamente a volte lo facciamo perchè per chi ha Anima è inconcepibile che le persone siano indifferenti al richiamo di un cuore amorevole..ma purtroppo succede.
    Ma.....se incontriamo durante il corso della nostra vita..anche solo una, due, tre persone con cui riusciamo ad "affinarci" la nostra anima risulta raffinata e più ricca.
    E tu per me sei una di quelle persone speciali che ho avuto il dono di incontrare..
    grazie mia cara..un bacione e buona giornata a te ed alle ragazze, che la vita vi sorrida.

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  13. Assai Carissime Amici/Amiche del Cuore,
    Questa riflessione di raffinare e arricchire la propria anima nel sentiero della vita o nel rapportarci con tanti affini amici porta ad un’altra notevole considerazione, che di sicuro va oltre i comuni sentimenti per innalzare l’anima o meglio lo spirito immortale a se stesso per poi donarsi spontaneamente agli altri fratelli.
    Si chiama COMPASSIONE e anche SACRIFICIO concetti assai noti, ma poco capiti e poco usati, concetti assai celati in tutti gli insegnamenti di questo mondo attraverso le sacre scritture d’ogni popolo. Insegnamenti che sono stati trasmessi con tanto amore perchè rappresentano quella giusta moralistica visione che se contemplata in tutti i suoi significati dovrebbe far nascere spontaneamente questo stesso sentimento là dove vibra un amorevole giusto saggio cuore.
    Vi parlo in tono religioso, ma l’imparzialità e l’impersonalità scevra porterebbe a tali stessi propositi se si affrontasse il tema da un diverso punto che non sia spirituale per es. filosofico o di scienza superiore. Mi esprimo in questo linguaggio che penso ci è comune a tutti per meglio capire queste congetture che vorrei che fossimo tanti a contemplare.
    L’altro giorno in un post dell’assai cara amica Marina si parlava delle maggiori responsabilità per chi ha una visione più ampia rispetto a chi non è nel sentiero della riscoperta interiore. La mia affermazione diceva che se siamo così è anche perché SIAMO CIO CHE ABBIAMO SCELTO DI ESSERE. Come è innegabile è quel principio che c’è un motivo più grande che giustifica ogni cosa, un amore più grande che giustifica ogni piccolo o grande dolore e questo ci rapporta anche al capire di così tanti significativi momenti sincronici o coincidenze che si mostrano alla nostra attenta percezione interiore.
    Il cuore è una perla, un gioiello assai raro che in sinergica fusione con l’intelletto permette intuitivamente di attivare quella coscienza interiore con vero discernimento.
    Quando l’umile attore attraverso l’attento spettatore si rapporta con il suo regista questa è la meraviglia delle meraviglie è il salto quantico.
    Nei mondi superiori ritroviamo la nostra vera natura, ci riappropriamo della nostra deità, della nostra paterna/materna natura divina, mentre la vera conquista sta in questo piano, in questo piano dei desideri, in questa realtà del raffronto, in questo piano di consapevolezza dove ci compariamo con tante sfumature nel sentire, nel percepire, nel pensiero, nel capire, nel dire e nel fare.
    Lungo il sentiero della vita, spesso si arriva a contemplare il creato e prima o poi questo processo approda anche a contemplare se stessi.
    Sul CONOSCI TE STESSO, la strada della conoscenza è ancor più profonda, passa attraverso il sentire, l’introspezione, l’analisi interiore attraverso i sentimenti per far sbocciare quel fiore di loto attraverso l’amorevole cuore affinché si verifichi quell’allineamento interiore di certi organi spirituali assopiti che se opportunamente allineati possono innalzare attraverso la giusta ispirazione alla conoscenza di antichi misteri. Un vero graduale percorso INIZIATICO che con consapevolezza innalza l’essere permettendogli di riconnettersi con la sua vera natura divina l’IO SONO (che Gesù predicava) per travasare tanta saggezza dai mondi spirituali su questo piano del confronto per quel comune piano ascensionale che conduce all’evoluzione di tutte le cose.
    Solo conoscendo se stessi l’essere umano potrà amare il prossimo e i suoi fratelli. Solo conoscendo tante verità l’essere umano potrà elevarsi oltre gli errori perché sono le verità che renderanno l’essere veramente LIBERO d’essere se stesso ed esternare se stesso attraverso il giusto pensiero , il giusto dire e il giusto fare.

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  14. Queste sono rivelazioni dal mondo spirituale d’illimitata importanza, in una chiave più sottile che dicono o c’è salvezza per tutti o non c’è per nessuno.
    Spesso nel nostro vivere ci si rapporta con sé stessi per vedere se il nostro dire, il nostro fare c’innalza rispetto a una comune visione, nell’intimo animo questa visione ci fa pensare alla propria salvezza della nostra anima. Ma è proprio su questo che vorrei contemplare insieme a voi questa sottile riflessione interiore. Vi prego anche di non cadere nell’illusione del pensare che questo mio dire voglia essere assolutista, totalitario o dettato per essere un lider, no in assoluto, è solo una proposta, un dibattito su cui confrontarsi in sinergica saggia opinione con tanti cari amici.
    Cosa vuol dire che non esiste in chiave CRISTICA una salvezza privata, o di esclusione? Non basta a questo proposito dire che noi siamo membri gli uni degli altri, non basta dire che siamo articolati gli uni negli altri, che siamo un corpo solo, che siamo una umanità sola, perché questi enunciati li conosciamo, ma sono diventati troppo astratti.
    Bisogna riprenderli attraverso una conoscenza sostanziale. Partiamo dal fatto che Cristo non è venuto per i sani, ma per i malati, non per i giusti, ma per i peccatori, cioè per coloro che nell’evoluzione sono rimasti indietro. E’ fondamentale nei vangeli la prospettiva che l’Essere più evoluto del nostro cosmo viene per gli ultimi e fa degli ULTIMI i PRIMI, ponendosi là dove essi sono e colmandoli del suo stesso splendore.
    Qual è il debito di colui che è andato avanti nell’evoluzione? Qual è il karma di colui che è più progredito di altri? Si può andare avanti soltanto per prestito, soltanto per donazione: e la donazione la fa colui che accetta consapevolmente o inconsapevolmente di restare indietro. In ogni restare indietro, che sia consapevole o non, c’è il MISTERO DELLA RINUNCIA, del SACRIFICIO e dell’OFFERTA.
    Se è vero che noi siamo un'unica umanità sola, ciò che viene dato a uno, viene tolto a un altro. Quindi non c’è nulla di ciò che noi abbiamo, che non sia stato tolto; non c’è nulla di ciò che noi siamo che non ci sia stato dato dalle potenzialità che sono intrinseche in tutta l’umanità: invece di ritenerle per sé, altri esseri umani le hanno messe a disposizione degli altri.
    Ciò significa che ciascuno di noi DEVE TUTTO A TUTTI. E colui che è più progredito, poiché ha ricevuto di più, deve di più. Ecco il mistero della LAVANDA DEI PIEDI (Giov 13): essere più avanti corrisponde all’avere più responsabilità, all’avere un debito più grande e il lato positivo di questo debito è la GRATITUDINE. E’ questo il gesto del Cristo: la Terra, in tempi molto antichi , ha accettato il sacrificio di restare indietro e di lasciare che l’essere del Sole, il Cristo stesso, si distaccasse da lei. La Terra, con la sua rinuncia, ha permesso all’Essere solare di procedere secondo le sue proprie leggi evolutive. Il Cristo non ha considerato questo suo ascendere come un vanto, ma come un debito, una realtà di gratitudine: è tornato a rendere amore a noi che abbiamo accettato di restare sulla Terra. Il suo non era un debito karmico in senso umano, ma un «debito cosmico», che è di tutt’altra natura.

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  15. Il mistero dell’offerta è centrale nello spirito del Cristo perché ci fa capire che NESSUNO ESSERE UMANO E’ MIGLIORE O MAGGIORE DI UN ALTRO. Ciò che noi siamo, lo siamo tutti insieme. E’ assurdo pensare che la mano, nel corpo, sia di più del piede, è assurdo pensare che la testa sia di più del cuore: o è tutto l’organismo che è di più, o è tutto l’organismo che è di meno. O noi ci eleviamo tutti insieme, o cadiamo tutti insieme. Non è possibile, in chiave CRISTICA, l’evoluzione di un essere umano che consista nell’abbassare altri esseri umani.
    Ricorderete quel bellissimo episodio del vangelo dove, di fronte alla donna colta in flagrante adulterio, gli scribi e i farisei sono con le pietre in mano, pronti a lapidare. L’elemento impietrito del cuore che non conosce amore, che non conosce gratitudine, che invece di costruire l’essere umano è pronto a ucciderlo secondo il codice della Legge, dice al Cristo: «Ma Mosè ci ha detto che questo tipo di donna va lapidata!»; e Cristo: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra» (Giov 8,7).
    Ciò vuol dire che ciascuno di noi è direttamente responsabile del cammino di tutti: siamo responsabili del cammino di coloro ai quali abbiamo permesso di andare avanti, perché questa è stata la nostra rinuncia, ma siamo responsabili anche del cammino di coloro che abbiamo lasciato indietro.
    Ogni azione umana è un’azione compiuta da ciascuno di noi: non possiamo mai dire: «Io non c’entro». Non possiamo mai tirarci fuori dalla comunanza umana, che è la comunanza nel Cristo. Colui che è rimasto indietro, anche l’omicida, è un frammento di noi, che ci ha permesso di procedere nella speranza che la nostra gratitudine fosse così forte da tornare indietro per accoglierlo nel cuore e camminare insieme.
    Nel vangelo di Giovanni, Cristo dice: «Voi ebrei vi fate forti della fede giudaica che dice : Io e il padre Abramo siamo una sola cosa, ma ora viene il tempo nell’umanità in cui questo detto muta nell’altro: Io e il Padre siamo una cosa sola». Che differenza c’è? — Io e il padre Abramo siamo una cosa sola — è il vanto di un popolo prediletto, per cui pochi sono i privilegiati per destino e gli altri vengono esclusi.
    E’ l’orgoglio della «carne», è la presunzione illusoria di una redenzione che non comprende tutta l’umanità. IO E IL PADRE SIAMO UNA COSA SOLA : non il padre Abramo, ma il Padre dei cieli che è Padre in ogni uomo, lo spirito immortale che opera in sinergica fusione nel CORPO DI DIO.
    Quando noi stabiliamo la comunanza non col padre Abramo, non con un egoismo di gruppo, ma con la realtà del Padre universale, allora sappiamo che o lavoriamo alla salvezza di tutti o lavoriamo alla rovina di tutti. Non è possibile, nell’amore del Cristo, che un essere umano faccia anche un solo passo avanti respingendo indietro un altro. Se accade, questo passo avanti è un’illusione, è un doppio passo indietro.
    Nell’amore del Cristo si cresce soltanto facendo crescere gli altri. Si progredisce soltanto facendo progredire tutti. Le conseguenze di questi pensieri possiamo immaginarle: quanti progetti sociali si attuano oggi, nella tentazione di creare una qualche area di salvezza che non ci comprende tutti! No! Questa salvezza non esiste! Non esiste né economicamente, né giuridicamente, né culturalmente! O facciamo progetti veri, di umanità totale, che ci portino tutti in avanti, oppure regrediamo sull’intera faccia della Terra.
    Carissima Marina, ringraziandoti per la possibilità che generano le Tue meravigliose contemplazione che amorevolmente proponi al nostro personale giudizio, mi scuso per le mie solite lunghe parole che sono state dette da tanti e copiate e contemplati nel mio cuore. E’ anche una giusta sincera speranza per tanti giusti uomini di buona volontà, affinché questa visione possa aiutarci a capire il vero sentiero evolutivo che il CRISTO PREDICAVA TRACCIANDOLO NEL NOSTRO CUORE.

    Con tanta Stima ed Ammirazione un’Augurale Buona Giornata Assai Cara Amica del Cuore.
    Affettuosamente
    Raffaele

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  16. Nessuno meglio di nessun altro: sono d'accordo con te Raf... tuttavia, noi essseri umani non siamo stinchi di santi, nessuno....e tu lo sai. Un bacio.

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  17. Caro Raffaele,

    innanzitutto ti voglio fare i complimenti perchè sei una persona molto profonda e matura, e nei tuoi post ritrovo spesso il mio pensiero e il mio sentire. Sono anch'io in cammino come te, alla ricerca di quel'amore che dona la pace. E' vero, la fede non è fuggire dalla responsabilità di condividere con gli altri la vita, è proprio quello il messaggio di comunione che lui ci porta. Giustamente le responsabilità sono individuali e collettive, da quello però che percepisco nella vita di tutti i giorni, questa società oltre a prendere come suo unico faro il razionalismo, ha per eccesso opposto (e anche obiettivamente per errori della chiesa e dei suoi ministri, anche loro esseri umani) bandito qualsiasi slancio spirituale e ciò ha inaridito ulteriormente il cuore e anche lo sforzo di condivisione, raffreddato dall'individualismo causato dal consumismo e da mille altri fattori. La radice di molti mali è anche questa, ed è vero i progetti sociali di per sè, senza la consapevolezza per cui si fanno è deleteria, ma vedere che nel quotidiano e negli sforzi della società si affossano progressivamente tentativi di miglioramento collettivo e si privilegia solo l'interesse personale (come si fa' a restare inermi davanti a calciatori che prendono miliardi su miliardi...ti dico questo anche se per me il calcio è stato ed è una delle mie grandi passioni) ciò mi disgusta profondamente. Con la frase di fare due passi indietro per farne uno avanti, intendevo la mia necessità attuale di tornare ad ascoltare i suoni della mia anima, di coltivarla maggiormente, di accettare anche le cadute, per poi potersi rialzare.

    Un abbraccio fraterno
    Marco

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  18. Marina grazie per i post...mi associo al pensiero di Calliope (anima che adoro, straordinariamente saggia e piena di empatia)...alcune persone empatiche per fortuna ci sono attorno a me..., anche se ultimamente ci siamo un po' allontanati, ma ogni tanto ci ritroviamo...Quello che mi ha ferito in passato soprattutto in mio padre è stata l'indifferenza e la superficialità..., ma non ho rancori nei suoi confronti. Marina come sta andando il libro...? spero bene..Oggi ho visto un sorriso di vera gioia...te lo rimando con affetto..
    Ciao, Marco

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  19. Marco,
    questa immagine del sorriso è meravigliosa. Grazie...anche Chiarastella mi ha parlato di sorriso oggi. Un bacione.

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  20. Ciao Marina
    un abbraccio
    Ornella

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  21. Ciao Ornella. Ciao....................

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  22. SPLENDENTE MARINA,
    splendente come il tuo Amore...
    mai tradire se stessi mai, rimanere fedeli a se stessi ma sensibili ai cambiamenti, niente è immobile, tutto si evolve sta a noi decidere se verso il bene o....
    Grazie, questo post sa di eterno.
    Enza.

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