La sofferenza vera ci rende degni della parola di Dio...
"Confrontandosi coraggiosamente con ciò che d'incomprensibile vi è nella sofferenza, Giobbe venne pur sempre ricompensato: Dio gli rivolse la parola; non gli fornì spiegazione alcuna, ma gli si manifestò. Se l'accettazione della tragica incomprensibilità della malattia ha come conseguenza il fatto che Dio ci rivolga la parola, è allora valsa la pena di vivere questa terribile esperienza."
(Guggenbuhl-Craig, IL BENE E IL MALE)
Vivere nel bene, pur nella sofferenza senza aspettarsi nessuna ricompens è degno di un cuore puro e di un'anima eccelsa che riceverà ciò che di più bello ed inaspettato possa immaginare.
RispondiEliminaBuona giornata triade bella
.voglio crederci disperatamente.....
RispondiEliminasolo così diamo senso a ciò che facciamo!!!!!!!!
Che bello il pensiero di Guggenbuhl-Craig!
RispondiEliminaE' l'accettazione il segreto!
Buona giornata amica mia a te e alle tue splendide creature. Pinuccia
Ciao Calliope,
RispondiEliminati aspettavo. Il percorso di sofferenza è una faccenda durissima. Una volta, anni fa, una mia amica, tipo il Professor La Porta per intederci, mi ha detto: "A volte penso che tu sia una prescelta. Ed è proprio osservando te e le tue vicissitudini che affermo: MENO MA E CHE A ME NON MI SI FILA NESSUNO LASU' O LAGGIU'"
Troppo simpatica!
Un bacione e a presto.
Upupa, sicuramente ognuno conosce le sue cose...eppure, ti posso assicurare, che alcune persone di questi dialoghi interiori con il divino, parlano per esperienza diretta: DIVINA/MENTE.
RispondiEliminaUn bacione
PINUCCIA,
RispondiEliminala stessa mia amica di cui al commento/risposta sopra a CALLIOPE mi ha detto una volta: "La felicità, me ne persuado ogni giorno di più, credo sia l'accettazione della propria condizione." Ed io aggiungo, con non poche influenze sciamaniche nel mio pensiero, che sopra ogni cosa l'uomo deve accettare volontariamente l'INFINITO.
Aspettavo anche te, anche perché non saprei come parlarti se ne avessi il desiderio.
Un bacione